Minore si mette alla guida di un’auto: senza patente nè assicurazione. Nei guai… il papà
Era seduto placidamente al volante di una Fiat Punto, guidando tra le colline e le contrade di San Michele, frazione bassanese che porta al confine comunale con l’Altopiano dei Sette Comuni. Fin qui nulla di strano, non fosse che una pattuglia di agenti di polizia locale si è imbattuta nella vettura, notando che alla guida c’era un ragazzo, sì e no un’adolescente, facendo venire dei sospetti nei confronti dello “sbarbatello” automobilista senza titolo, fermato per un controllo che ha rivelato la fondatezza dei dubbi iniziali.
La prima impressione da parte della pattuglia si è rivelata veritiera: a bordo dell’utilitaria e soprattutto sul sedile di guida c’era un teenager ancora minorenne e quindi per forza di cose senza patente. Con l’aggravante, dopo ulteriori verifiche sulla documentazione dei veicolo, che il giovanissimo conduceva pure una vettura senza assicurazione.
Una situazione fuori del comune quella presentatasi di fronte all’equipaggio di polizia intercomunale di Bassano. Tanto più che il ragazzo è risultato essere un trevigiano, e la Punto intestata e quindi di proprietà del padre, con residenza a Mogliano Veneto. A scanso di equivoci si è poi chiarito che il “pilota” risiedeva nella zona, e non aveva percorso con il piede sull’acceleratore i circa 60 chilometri che separano le due località del Veneto.
“Meno male” avranno pensato probabilmente gli agenti impegnati nel controllo, dopo aver verificato dati fisici e la versione raccontata dall’automobilista “under 18”, bloccato in viale Asiago, all’altezza di contrada Gaggion Basso. A finire nei guai, in realtà, è stato proprio il padre in quanto legittimo proprietario e quindi responsabile dell’uso del veicolo sul piano di legge: nei suoi confronti è stato contestato l’incauto affidamento del mezzo a un minore, violazione contemplata nel codice della strada, oltre a varie infrazioni notificate a suo carico.
Tra cui l’assenza della stipula di un’assicurazione Rca ritenuta la più grave, anche a tutela degli altri utenti della strada. La “bravata”, se così si può definire, potrebbe costare alla fine forse più del valore della stessa utilitaria. A confermare l’episodio avvenuto nei giorni scorsi è stato l’ufficio stampa del Comune, informato dal comando del bizzarro intervento.