Carabinieri & Caraibi: preso un pusher domenicano con la cocaina negli slip
Caccia notturna a “Josè“, un punto di rifornimento abituale e volto noto per i giovanotti bassanesi dediti allo sballo ma, fino a ieri almeno, sconosciuto alle forze dell’ordine. Grazie ad una “soffiata” i militari sono venuti a conoscenza di un pusher a quanto pare rinomato nell’ambiente, con sede operativa nella vicina Mussolente e con un fiorente banco di distribuzione di stupefacenti. Una volta raggiunto e identificato in Josè Miguel Difo Calcano, il giovane 21enne di origini dominicane è stato trovato in possesso di varie dosi di cocaina (nascoste negli slip) per complessivi 15 grammi di droga. Dopo aver trascorso la notte in cella nel comando di Bassano del Grappa, il caraibico ha patteggiato stamattina nel rito direttissimo 6 mesi di reclusione e 1.000 euro di multa.
Come da canovaccio assodato in casi analoghi, la pena è stata sospesa e il giovanotto dedito allo spaccio fino a ieri sera rimesso in libertà. Nelle operazioni di controllo e di prevenzione dei reati, con target primario il contrasto dello spaccio di stupefacenti, sono state impiegate sei gazzelle nel territorio con 12 carabinieri a bordo, dislocate nelle zone ritenute sensibili della città. In una di queste aree grazie alla segnalazione di un giovane cittadino sarebbe saltato fuori il nome del famigerato Josè e una sommaria descrizione fisica che ha permesso in poco tempo di indirizzare le indagini a colpo sicuro.
Il soggetto avrebbe dimostrato un gran nervosismo alla vista degli uomini in divisa. Dopo aver consegnato tre dosi di cocaina infilate negli slip dopo le richieste insistenti dei carabinieri, il giovane presunto spacciatore si è rassegnato all’incursione delle forze dell’ordine nella sua abitazione di Mussolente. Dove è emersa la presenza di altri involucri della stessa sostanza bianca e un “tesoretto” di 2.100 euro ritenuto provento dell’attività commerciale illecita.
Il 21enne, dichiaratosi nullafacente, sarà d’ora in poi tenuto sotto stretta sorveglianza e in caso di reiterazione del reato si potrebbero in tal caso aprire le porte della cella, già “assaggiata”, intantto, per una notte.