Sindaco denuncia ignoti per atti vandalici al Parco della Vittoria: accusati due 15enni
Apprendisti piromani e vandali urbani sotto accusa a Mussolente, ora che il sindaco locale Cristiano Montagner, grazie alle indagini dei Carabinieri della stazione di Romano, è riuscito a “stringere il cerchio” dopo alcuni episodi di degrado avvenuti in un parco della cittadina dell’area del Bassanese. Una pianta bruciata e scritte a vernice spray su un chiosco-bar interno all’area pubblico rappresenterebbero i due fatti più recenti entrati nelle pagine di cronaca, con le successive denunce contro ignoti presentate dal primo cittadino misquilese.
Due gli indagati ad un mese di distanza dall’ultimo fastidioso episodio, vale a dire una coppia di minorenni di soli 15 anni – amici tra loro – residenti proprio in paese, che si erano fatti beffe della vicinanza del parco proprio con la sede comunale, oltre che delle scuole dell’obbligo sul lato opposto. Di loro si occuperà il Tribunale per i Minori di Venezia.
A renderlo noto è il Comando bassanese dell’Arma, facendo riferimento ai reati di presunto danneggiamento a seguito di incendio e di imbrattamento di cose altrui. Riguardo alle date salienti, risale alla sera di domenica 22 gennaio l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme che hanno avviluppato una pianta di palma cresciuta all’interno del “Parco della Vittoria”. Solo nei giorni successivi, a distanza di massimo 48 ore, la comparsa di frasi scritte a vernice spray di colore viola nella stessa area di verde pubblico. A venire presa di mira, in questo caso, la sede di un piccolo chiosco posto al centro del parco.
Per questi fatti e per altri atti di vandalismo accaduti nel corso dei mesi precedenti, il
sindaco Cristiano Montagner, chiaramente indispettito per la mancanza di rispetto per il bene comune e per tutelare la cittadinanza dai danni subiti, si era rivolto alle forze dell’ordine. Non è mancato in questo caso l’assist offerto dalle testimonianze di cittadini ben più maturi e responsabili rispetto agli autori degli atti vandalici, oltre all’attenta analisi delle immagini di videosorveglianza.
La doppia “bravata” costerà ai due giovanissimi e alle loro famiglie una trafila giudiziaria, delle spese legali e, infine, una probabile “tirata d’orecchi” con pene accessorie da parte di un giudice regionale.