Umiliazioni e percosse ripetute a moglie e figli minori: in carcere un padre pregiudicato
E’ stato prelevato dai Carabinieri e trasportato in caserma ieri un 48enne di Nove che tra il 2017 e la fine dell’estate del 2020 si è reso protagonista di una serie di azioni violente nei confronti dei propri familiari conviventi. Il riferimento va alla moglie e ai figli, messi sotto protezione dopo un episodio in cui fu determinante l’intervento di una pattuglia dell’Arma. Si parla in questo caso non solo di minacce ma anche di lesioni.
L’uomo, già pregiudicato per altri reati commessi in passato, dovrà scontare in cella 2 anni e poco meno di 3 mesi dopo la sentenza del Tribunale di Vicenza a suo carico. A distanza di quasi 4 anni dai fatti contestatigli. Si tratta di una pena residuale, dopo che aveva già scontati circa 4 mesi.
Una situazione di forte tensione in famiglia divenuta un incubo quotidiano per chi si era ritrovato vittima di minacce ed umiliazioni: è questa che si sono trovati di fronte i militari della stazione dell’Arma di Nove, al loro arrivo in un’abitazione dopo la chiamata al 112 di una ragazzina impaurita che chiedeva aiuto, che poi poco dopo aveva composto di nuovo il numero di emergenza “ritirando” la richiesta. I militari, insospettiti, avevano comunque deciso di intervenire, intuendo che la minore potesse trovarsi in pericolo o sotto minaccia.
Le denunce per maltrattamenti in ambito familiare anche per lesioni personali che, secondo gli inquirenti coinvolti negli accertamenti, si sono protratti per oltre tre anni, fino al luglio del 2020. Proprio nella serata del giorno 20 di quel mese, una telefonata giunte al 112 alla centrale dei Carabinieri di Bassano: ad effettuarla era stata una minorenne che diceva di essersi rifugiata nella propria cameretta per paura del padre. Poi la smentita dalla stessa voce, ma con sospetti poi rivelatisi veritieri che la giovanissima fosse stata costretta sotto minaccia a “ritrattare”.
Dalla centrale è stata quindi inviata d’urgenza una pattuglia della Radiomobile sul posto, e non appena superato l’uscio di ingresso i militari si sono trovati di fronte dei bambini e una donna in evidente stato di agitazione e timore, perfino tremanti. Sono bastati pochi istanti per capire che i congiunti del 48enne erano terrorizzati da quest’ultimi, inducendo quindi all’arresto in flagranza dell’uomo. Sia la donna che la figlia adolescente, dopo le rispettive visite in ospedale, si saprà poi che avevano riportato delle ferite da percosse, certificate in pronto soccorso.
Al pregiudicato del quale non sono stati resi noti altri dati sensibili, anche a protezione della riservatezza da garantire ai minori coinvolti nella vicenda, è stato concesso il regime di arresti domiciliari per l’espiazione della pena, da scontare un un’abitazione dove vive dopo la separazione dalla famiglia.