Papà e figlia raccontano la Pedemontana Veneta: “Oltre l’asfalto, un mondo da scoprire”

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Strada ma anche territorio. Un’area vasta dove valore paesaggistico, cultura, enogastronomia e tessuto produttivo si incrociano in una connessione virtuosa che profuma di Veneto: di questo, grazie ad una narrazione diversa e non banale, parla il nuovo volume di Maria e Nazzareno Leonardi, con immagini di Cesare Gerolimetto, edito da Antiga
Edizioni.

La Pedemontana Veneta tra paesaggi, turismo, manifatture” è un compendio che va oltre il travagliato vissuto dell’opera che collega Montecchio Maggiore, a ovest di Vicenza, a Spresiano, a nord di Treviso, passando per i distretti industriali di Malo, Bassano del Grappa e Montebelluna, e interconnettendosi lungo il percorso con tre diverse autostrade: variegata la raccolta di fotografie e di riflessioni dei due architetti thienesi, particolarmente sensibili alle tematiche di promozione turistica di un territorio mai troppo convinto del proprio potenziale. Presentato stasera nei locali del Museo Civico di Bassano del Grappa con saluti iniziali del sindaco Nicola Finco e, a seguire, un dialogo animato dagli autori stessi, il libro scritto a quattro mani tra padre e figlia – tra l’altro laureata con tesi in urbanistica dal titolo “Un viaggio nella Pedemontana Padana in transizione: verso nuovi metabolismi produttivi” – si insinua con dovizia di particolari in piccolo mondo complesso e affascinante dove ancora si respira l’opportunità.

“La costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta – illustra la scheda editoriale – è
un’occasione per osservare e conoscere il territorio che attraversa, costruendone una nuova
immagine. Questo ampio spazio intermedio tra le Prealpi e la pianura con la fascia delle
risorgive, viene descritto per raccontare la varietà di fenomeni che lo stanno profondamente cambiando rispetto al passato. La Pedemontana Veneta, nonostante la continuità geografica, comprende sistemi territoriali notevolmente variegati, diverse vocazioni produttive e differenti caratteristiche morfologiche e insediative. La Superstrada viene raccontata come un itinerario tra paesaggi mirabili, dove i caselli diventano inedite porte di accesso a luoghi turistici e a nuovi spazi plasmati radicalmente dalla presenza di tradizionali, ma anche rinnovate, produzioni manifatturiere e agricole”.