Quando la Nefrologia è “green”: nell’Ulss 7 risparmiate 200mila sacche in plastica
La Nefrologia dell’ULSS 7 Pedemontana è la prima in Italia, tra gli ospedali pubblici, a utilizzare un innovativo sistema di distribuzione centralizzata del concentrato acido per la dialisi extracorporea con una significativa riduzione nella produzione di rifiuti sanitari. Una soluzione che sta facendo scuola tra gli ospedali di tutta Italia.
Il tema della produzione di rifiuti in sanità è poco considerato dall’opinione pubblica e solo recentemente sta ottenendo la necessaria attenzione da parte degli operatori del settore: eppure proprio la sanità è uno dei settori con la maggiore produzione di rifiuti, dovuta soprattutto alla grande quantità di materiali che necessariamente devono essere monouso, nonché ai loro imballaggi.
In questo ambito la Nefrologia dell’ULSS 7 Pedemontana si distingue a livello nazionale per essere stata la prima in Italia, tra gli ospedali pubblici, a utilizzare un innovativo sistema di distribuzione centralizzata del concentrato acido utilizzato durante le sedute di dialisi, in alternativa alle tradizionali sacche da 5 litri che normalmente vengono utilizzate: un’innovazione introdotta fin dal 2013 e presentata a diversi congressi internazionali, e grazie alla quale, a dieci anni di distanza, la Nefrologia dell’ULSS 7 Pedemontana ha raggiunto il traguardo delle oltre 200.000 sacche di plastica risparmiate dal processo di smaltimento nonché dalla riduzione del liquido residuo in essa contenuto, destinato allo smaltimento come rifiuto sanitario.
“Normalmente – spiega Paolo Luca Lentini, direttore della Nefrologia dell’Ulss 7 Pedemontana – per ogni seduta e per ogni paziente, viene utilizzata una sacca da 5 litri di concentrato acido che comporta un lavoro supplementare per il montaggio ed è anche piuttosto faticosa da maneggiare per gli operatori; al termine di ogni seduta deve inoltre essere smaltita come rifiuto sanitario. Nei centri dialisi di Bassano, Santorso e Asiago abbiamo invece introdotto e sviluppato un sistema innovativo, che prevede un impianto di distribuzione centralizzato che rilascia il liquido ad ogni postazione e a fine trattamento recupera quello in eccesso, evitando sprechi. Considerando che sul nostro territorio attualmente oltre 170 pazienti che svolgono la dialisi tre volte a settimana, è facile immaginare il volume di rifiuti sanitari che è possibile risparmiare con questo sistema”.
“Quando presentammo il progetto in un congresso Europeo di Nefrologia a Madrid nel 2013 – aggiunge Lentini – riscosse subito un grande interesse, anticipando il tema della cosiddetta ‘green nephrology’ ed ‘eco-dialysis’ che oggi è di grande attualità e alla base delle diverse scelte strategiche e dialitiche in molte nefrologie”.
Un’innovazione che infatti negli ultimi dieci anni ha fatto scuola a livello nazionale: sono diversi gli ospedali italiani che lo hanno introdotto proprio dopo avere fatto visita ai centri dialisi di Bassano e Santorso per studiarne il funzionamento.
“Il vantaggio è duplice – spiega il direttore generale Carlo Bramezza -: c’è un primo tema di sostenibilità ambientale, perché per la nostra azienda significa risparmiare ogni anno l’utilizzo di circa 25 mila sacche con involucro in plastica l’anno: 25 mila sacche in meno da produrre, distribuire e stoccare nei nostri magazzini e, soprattutto, da smaltire ogni anno. Si tratta dunque di un sistema virtuoso per l’ambiente, che si traduce anche in un beneficio economico per l’azienda, perché i rifiuti sanitari rappresentano un costo per le aziende sanitarie. Nel caso specifico, il mancano smaltimento delle sacche per la dialisi si traduce per la nostra Azienda in un risparmio di circa 30 mila euro l’anno”.
Un’innovazione che, per l’Ulss 7 Pedemontana, rientra nell’ambito di un impegno più ampio per la sostenibilità ambientale: “C’è evidentemente uno stretto collegamento tra sostenibilità ambientale e tutela della salute pubblica – sottolinea Bramezza – pertanto negli ultimi anni abbiamo dedicato una particolare attenzione a soluzioni e comportamenti in grado di ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività: quello della Nefrologia è un esempio eclatante, essendo un’innovazione a livello nazionale, ma voglio ricordare che negli ultimi cinque anni per ben quattro volte abbiamo ottenuto il premio Compraverde Buygreen con cui la Regione Veneto incoraggia e valorizza l’impegno degli Enti Pubblici a privilegiare forniture orientate alla sostenibilità, con specifici accorgimenti nella definizione dei relativi bandi. E sottolineo che ogni soluzione adottata a favore della sostenibilità si è dimostra anche più efficiente sul piano dei costi, dunque una vittoria su tutti i fronti”.