Razzia di computer portatili al liceo Brocchi. Il dirigente scolastico: “tanta amarezza”
“C’è amarezza: al di là del valore economico restano il gesto e la violenza”. Lo afferma ai suoi studenti il dirigente scolastico del Liceo Brocchi, il professor Giovanni Zen, all’indomani della scoperta del furto di sette personal computer portatili, sottratti dalla sede di viale XI febbraio il giorno precedente. Nel Vicentino non è una novità la razzia di pc, come avvenuto a Schio all’Itis De Pretto ai primi di novembre. Gli istituti scolastici, infatti, costituiscono spesso “bersagli facili”, preda dei malintenzionati.
In questo caso il furto sarebbero avvenuto alla luce del giorno, mercoledì, con i cancelli della scuola aperti come di consueto per le attività pomeridiane e l’accesso alla biblioteca I ladruncoli che si sono introdotti nella palazzina avrebbero sottratto solo i computer, usati e acquistati un paio di anni fa, “accontentandosi” di un bottino del valore di appena duemila euro. Un valore inversamente proporzionale all’amarezza e al fastidio provocato.
Il dirigente scolastico, come “forma di autotutela e sicurezza”, ha firmato un provvedimento che prevede d’ora in poi la chiusura dei cancelli dalle 14 in poi. Per accedere agli spazi scolastici, insomma, bisognerà suonare il campanello, farsi identificare e giustificare la propria presenza. Inoltre, tutte le aule non utilizzate verranno chiuse a chiave dal personale ausiliario. Infine, l’invito ai coordinatori didattici e in generale agli insegnanti a riflettere sull’accaduto e discutere in classe dell’accaduto insieme agli studenti.