Malore in Municipio, dall’ufficio alla sala rianimazione: muore tre giorni dopo. A 44 anni
Ad uccidere un’impiegata comunale vicentina dopo un malore accusato ad Asolo sarebbe stata un’emorragia cerebrale, causa all’originale del malore senza rimedio che ha purtroppo reciso una ancora giovane vita di una donna e madre. Lunedì scorso in seguito a un mancamento improvviso, provocato si saprà poi da un aneurisma, era stata trasportata in eliambulanza in codice rosso da uno dei borghi più conosciuti del Veneto all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, vista la vicinanza territoriale.
Una corsa contro il tempo per accedere il prima possibile in sala operatoria, che ha lasciato un filo di speranza per i giorni successivi, pregando per la sorte di quarantenne con ancora tanto da vivere davanti. Avrebbe infatti compiuto a breve 44 anni Marta Meneghini, residente a Romano d’Ezzelino e che da circa un anno aveva preso posto all’ufficio anagrafe della cittadina trevigiana, poco oltre il confine tra le due province.
L’impiegata pubblica si era recata come ogni lunedì mattina in Municipio, nella postazione allo sportello che gli compete. Non avrebbe presagito nulla di quanto sarebbe accaduto di lì a poco, un malessere repentino che l’ha portata allo svenimento in pochi attimi, subito soccorsa dai colleghi e dopo la richiesta d’aiuto immediato al Suem. Prima l’arrivo di un’ambulanza, poi la corsa via cielo in ospedale a bordo di un elicottero, con ricovero al polo del capoluogo Treviso, e tre giorni di lotta in terapia intensiva. Fino alla tragica conferma della sconsolata resa dei medici della rianimazione, con il decesso della donna registrato nella serata di giovedì.
Lasciando nel dolore più atroce il figlio adolescente e il marito nella loro casa di Romano, i quali, nonostante il momento di lutto, hanno acconsentito alla donazione degli organi una volta constatata la morte cerebrale della propria mamma e moglie. Un lucido gesto di altruismo, per nulla scontato, che consentirà di concedere una speranza ad altre persone bisognose. A piangerla è in particolare la comunità ezzelina dove la 44enne risiedeva, ma anche gli enti locali trevigiani di Cornuda e appunto Asolo dove aveva prestato servizio negli ultimi anni.
La notizia si è appresa dal giornale “La Tribuna di Treviso”, poi ripresa dalla stampa delle due provincie. La data della celebrazione delle esequie non è ancora stata resa nota, e sarà integrata al testo qui presente non appena comunicata. Tanti i messaggi di cordoglio e partecipazione al lutto giunti al marito Roberto e al figlio Leonardo, di 18 anni, all’indomani della triste notizia, anche da parte dei sindaci dei comuni dove Marta Meneghini aveva prestato servizio e si era fatta ben volere dai cittadini locali. “Marta era una persona solare, preparata, diligente e sempre disponibile a partecipare ai processi di innovazione degli uffici comunali”, questo è il ricordo di Mauro Migliorini, a capo dell’amministrazione asolana dove tutti ancora rimangono attoniti per la disgrazia.