Romano festeggia il neocentenario (e alpino) Davide Andolfatto (con la moglie Palmira)
Festa grande ieri a Romano d’Ezzelino per i 100 anni dell’alpino Davide Andolfatto, cittadino illustre del paese che ha raggiunto la ragguardevole età che gli vale d’ora in poi il “titolo” di centenario. Insieme a lui, praticamente inseparabili, anche la moglie Palmira.
A fare visita alla coppia di “grandi anziani” e concittadini sono stati ieri il sindaco Simone Bontorin e l’assessore al sociale Maurizio Carlesso, che si sono intrattenuti con i pensionati attorniati da alcuni parenti accorsi per apporre le simboliche 100 candeline, accompagnate da un buon bicchiere di vino.
I due amministratori, a nome della giunta e della cittadinanza, hanno portato gli auguri di tutti i romanotti e sono stati ospiti della famiglia Andolfatto, raccogliendo curiosi aneddoti dei tempi andati. Nato nel 1922 e cresciuto proprio a Romano, più precisante in Valle Santa Felicita, Davide Andolfatto in gioventù ha lavorato prima come contadino e poi come operaio di fabbrica. Il matrimonio con l’adorata Palmira risale al 1950, con frutto dell’amore ben 6 figli, e a Dio piacendo saranno ben 72 gli anni di matrimonio da festeggiare nel corso dell’anno appena iniziato, ben oltre le ragguardevoli “nozze di platino” dei 65.
Davide, nella semplicità della sua vita, ha conosciuto momenti di gioia e momenti di dolore – raccontano i sindaco e assessore – che lo hanno portato ad essere uomo saggio, riservato e un faro per la sua famiglia composta da 6 figli, 8 nipoti e 6 pronipoti. Come sottolineato dagli stesso amministratori ieri, il compleanno è coinciso con la Giornata della memoria e proprio lui, che ha vissuto e conosciuto le atrocità della guerra da giovane adulto, della fame e il dolore più grande della morte del proprio fratello e dei cugini (al loro sacrificio è intitolata via Andolfatto a Romano), ricorda ogni giorno alla sua famiglia di cercare la pace.
“Con un modo di dire semplice “queo che xe rotto, xe rotto” insegna a tutti che ricostruire è difficile quando a rompere l’equilibrio della vita è l’odio“.