Esposto contro il Comune per l’Ama Festival. Lo sfogo di Bontorin: “Lavoro duro per far coesistere quiete e festa”
Neanche il tempo di smontare il palco e rimuovere le transenne che la riuscitissima edizione 2022 del “Ama Music Festival” (quasi 30 mila spettatori registrati da giovedì a domenica) di Romano d’Ezzelino diventa platea dove a montare, invece, sono le polemiche.
A renderle esplicitamente note, nel day after alla chiusura della 5 giorni di concerti di band e cantanti – dal 24 al 28 agosto scorsi nel parco di Villa Cà Cornaro – è il sindaco Simone Bontorin , fresco di conferma e al secondo mandato, che ha pubblicato via social un video-sfogo personale a “onde lunghe”, con cornice proprio la location dell’evento che dal 2018 viene organizzato a Romano, fatta salva la pausa pandemica.
Dichiarazioni a caldo, quelle dell’amministratore locale, susseguenti a un esposto giunto lunedì mattina e contenente lamentele sull’opportunità e dubbi sulla regolarità dell’iter che ha portato al successo della serie di eventi musicali, con ospiti tra gli altri i Litfiba di Piero Pelù nella loro annunciata ultima esibizione ufficiale. Sul palco anche Guè Pequeno e Ska-P tra gli artisti più conosciuti. Nei sette minuti e mezzo di video postato da Bontorin, che lui stesso definisce uno sfogo, viene spiegata la vicenda e offerto il suo punto di vista.
Un parco di 60 mila metri quadrati in villa Ca’ Cornaro, utilizzato in minima parte per palco e parterre per il pubblico. Una location che potrebbe venire quindi anche ulteriormente valorizzata per i grandi eventi futuri. “E’ stata un’edizione bella e partecipata, con 28.800 presenze e le strutture ricettive della zona piene fino a Marostica, Valbrenta ed Asolo, con inevitabili problematiche o disagi che si portano appresso concerti di queste dimensioni. Una mole impressionante di persone che si sono mosse nel nostro territorio tra artisti, tecnici, visitatori e altri. Gente che ha speso del denaro qui”. A cui aggiungere anche i 150 volontari che si sono alternati in servizi vari e hanno collaborato per la buona riuscita, in gran parte cittadini romanesi.
Il rovescio della medaglia, conseguenti alle critiche velenose espresse in modo informale attraverso social e passaparola, sono ora gli esposti giunti e contrari alla riproposizione del festival in futuro. Definiti come “violenti e maleducati” dallo stesso Bontorin, che ha voluto subito prendere posizione. Una questione che, a ben vedere, potrebbe passare da un palco musicale a quello assai meno allegro e spensierato delle aule di giustizia. “Faremo le nostre valutazioni come amministrazione comunale, l’esposto ricevuto ieri mattina mi fa davvero pensare. In particolare – questo è il commento in sintesi – la presunzione di 2/3 che pretendono di farsi portavoce di 30 mila persone “.
Poi la frase più forte espressa dal giovane sindaco, come esplicita provocazione: “se questi pochi mettono in discussione e vogliono decidere per tutti allora è bene che la democrazia venga anche soppressa a questo punto. Si vuole portare la vicenda all’esasperazione. Nelle prossime settimane si farà un rendiconto della manifestazione, mentre per quanto riguarda la regolarità si è lavorato con le commissioni previste e tavoli tecnici in Questura che hanno dato parere favorevole ogni passo in termini di sicurezza, sbaglia chi crede che si sia fatto tutto in barba alle regole. Tutto è perfettibile, certo, le cose si possono migliorare sempre, ma se tutto viene portato all’esasperazione il rischio è di indurre gli amministratori ad evitare di concedere i permessi e rinchiuderci nelle nostre grotte e finisce lì”.