“Tappa anticipata” in attesa del Giro junior: 34enne va in volata agli arresti domiciliari
Mentre a Rosà e dintorni cresce la trepidazione per l’imminente arrivo di tappa del Giro d’Italia Giovani Under 23, previsto per la tappa tutta vicentina di domani, c’è un’altra corsa in bicicletta all’ordine del giorno. Anche se, stavolta, la pagina non è quella sportiva ma di cronaca: un 34enne pregiudicato è stato infatti scoperto dai carabinieri dopo una fuga – in bici appunto – verso casa, dove sta scontando gli arresti domiciliari.
Il furbo ciclista improvvisato è stato rintracciato regolarmente presso la sede eletta a domicilio alla notifica del regime di custodia nel rosatese, ma in base a indizi evidenti e alla testimonianza di una donna minacciata poco prima i militari hanno accertato quella che si configura, leggi alla mano, come una vera e propria evasione.
I fatti descritti dal comando della compagnia di Bassano del Grappa risalgono al primo pomeriggio di ieri, quando il classe ’86 nato in Albania ma di fatto residente a Tezze sul Brenta è stato colto in flagranza da due pattuglie dell’Arma, la prima della stazione di Rosà e la seconda del Nucleo Radiomobile di Bassano. Alle 13 una telefonata abbastanza concitata da parte di una donna chiedeva aiuto, vista la presenza intimidatoria di un uomo all’esterno della sua abitazione. Si trattava di un individuo da lei ben conosciuto che, armato di una catena, secondo la versione raccontata aveva già colpito più volte la siepe sulla recinzione, urlando epiteti volgare e minacce esplicite.
I carabinieri giunti sul posto non hanno trovato il soggetto poi descritto dalla vittima delle minacce, e riconosciuto in Besjion Karalliu, 34enne albanese noto in quanto sorvegliato in regime di arresto domiciliare. Di lui, però, nessuna traccia nei dintorni e, secondo la donna visibilmente agitata, se n’era già andato in bicicletta alla vista della pattuglia in arrivo. A quel punto i rappresentanti delle forze dell’ordine si sono diretti presso l’indirizzo noto di colui che per nessuna ragione poteva varcare l’uscio della propria dimora. Lo hanno trovato regolarmente nello stabile, anche se sudato e affaticato come se avesse appena scalata una “Cima Coppi”.
Una volta interrogato, lo stesso avrebbe risposto in modo sarcastico, asserendo di non essersi mai mosso “dal divano” di caso e di soffrire particolarmente il caldo. Unitamente alla testimonianza della donna, però, la constatazione che sulle manopole della bicicletta era presente ancora del sudore hanno di fatto smascherato la “storiella” raccontata alle forze dell’ordine, che lo hanno accompagnato presso la caserma della stazione di Rosà, in stato di arresto, rendendo inutili la gran faticata sui pedali. Aveva fatto in tempo a raggiungere il traguardo prima dei carabinieri, macinando alcuni chilometri in “volata”, ma non era bastato per asciugare il sudore. Atteso per oggi il giudizio per direttissima: oltre all’evasione dai domiciliari, si prospetta una denuncia per minacce.