Tommaso non ce l’ha fatta: dichiarata la morte cerebrale del 17enne colpito dalla meningite batterica
E’ stata dichiarata attorno alle 17 di oggi nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Bassano del Grappa, alla fine delle sei ore di procedura di osservazione prevista dalla legge, la morte cerebrale di Tommaso, il 17enne di Tezze sul Brenta colpito da una forma molto aggressiva di meningite batterica e ricoverato in rianimazione dalla notte fra sabato 25 e domenica 26 febbraio.
Si sono così spente drammaticamente tutte le speranze di salvare la vita al giovane leceale e giocatore di basket vittima del meningococco di tipo B. Disperati i familiari – padre madre e un fratello – che hanno dato il consenso alla donazione degli organi. L’equipe medica è ora in contatto con il Centro Trapianti per capire quali potranno essere saranno espiantati e ridare vita a altre persone.
Ancora critiche le condizioni del 17enne di Tezze colpito da meningite batterica
Non è servito, insomma, il prodigarsi dei medici del reparto di rianimazione, che dal momento del ricovero hanno provato di tutto per strappare il ragazzo alla morte, arrivato al pronto soccorso, nonostante le cure precoci, con un quadro clinico devastante: febbre a quaranta e perdita di conoscenza.
“La malattia si è dimostrata molto aggressiva” spiega il direttore sanitario dell’Ulss 7 Pedemontana, Antonio Di Caprio.
Nel frattempo, sono salite a 265 le persone trattate con la profilassi anti meningite (a base di antibiotico) in quanto venuti a contatto negli ultimi dieci giorni col 17enne: parte nell’Ulss 7 Pedemontana e parte nell’Ulss 2 della Marca Trevigiana, dato che il giovane giocava a basket in due squadre, l’Orange 1 di Bassano e The Team Basket di Riese Pio X nel trevigiano. Sottoposti a profilassi quindi familiari, amici (aveva partecipato a due feste private), compagni di scuola (frequentava il liceo a Bassano), del basket e docenti.
Una comunità che si stringe attorno alla famiglia
“La situazione era apparsa gravissima fin dal primo momento – spiega il sindaco di Tezze, Luigi Pellanda -. Adesso le speranze sono finite e resta un enorme dolore che condividiamo con la famiglia e con tutti gli amici e i compagni di Tommaso. I medici del pronto soccorso e della rianimazione hanno fatto il possibile per salvarlo ma il quadro clinico era disperato.
Per la nostra comunità si tratta di un lutto difficile anche solo da accettare, perché quando perde la vita un ragazzo di 17 anni si fa davvero fatica a prendere coscienza di una realtà così drammatica. L’affetto che sta circondando Tommaso è la testimonianza di quanto benvoluto fosse il ragazzo. Ieri, quando sono andato a salutare Tommaso in ospedale assieme ai famigliari e a tanti compagni di classe, ho visto negli occhi di tutti un dolore così profondo che ha lasciato in ognuno di noi un grande sconforto e un senso di ingiustizia. Il personale sanitario dell’ospedale, in accordo con la famiglia, ci ha permesso di salire al piano dove si trova il reparto di rianimazione per fargli sentire la nostra vicinanza”.
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