Anche le canoe per rintracciare Stephane Lunardi, scomparso da due settimane
Si spostano sugli argini del Brenta e sul letto del fiume le ricerche di Stephane Lunardi, con l’ausilio dei sommozzatori e dei carabinieri fluviali in canoa. Si sta passando al setaccio in queste ore il corso d’acqua sulle orme dell’operaio comunale di Solagna, dopo una nuova traccia fiutata dai cani molecolari, interrotta dalle gelide acque, che ha dato una sterzata alle indagini. Infruttuose fin qui le esplorazioni di colline e boschi nella Valbrenta, ora la task force guidata dai militari della stazione locale e dai vigili del fuoco si è “tuffata” letteralmente in ricerche ancora più approfondite scandagliando la riva fino al Ponte Vecchio a Bassano del Grappa.
Di Lunardi, 51 anni, non si hanno notizie ormai dallo scorso 10 gennaio. Dopo la giornata di lavoro e una breve tappa in un bar del paese con un amico del posto non aveva fatto rientro nella propria abitazione, lasciando la sua utilitaria parcheggiata sul luogo d’impiego e allontanandosi, quindi, presumibilmente a piedi. Motivo per cui le ricerche si sono concentrate inizialmente a Solagna e dintorni nel raggio di alcuni chilometri. Del caso si è occupato anche la nota trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” nei giorni scorsi.
La chiamata dei carabinieri del centro sportivo Carpanè, specialità canoa fluviale, fa temere il peggio dopo oltre due settimane di assenza prolungata dello scomparso, anche se l’ipotesi dell’allontanamento volontario verso mete ignote non è stata scartata. Allertati anche gli operatori delle centraline elettriche lungo il corso del Brenta.