Carambola mortale di Tezze: due indagate per omicidio stradale. Gara di solidarietà per la famiglia
A distanza di 24 ore dalla tragedia di via Tre Case, a Tezze sul Brenta, trapela dagli uffici della Procura di Vicenza che entrambe le conducenti alla guida di altrettante auto coinvolte nell’incidente mortale saranno iscritte nel registro delle indagini come possibili responsabili di omicidio stradale. Si tratta di atti dovuti, legati al decesso (sul colpo) di Altin Lekaj, operaio di 38 anni italoalbanese, residente nella cittadina e diretto giovedì mattina prima delle 8 sul posto di lavoro nella vicina frazione di Stroppari. Entrambe le conducenti sono donne vicentine di residenza.
Il suo scooter si sarebbe scontrato su una Nissan Note che procedeva nella stessa direzione di marcia, poi il corpo dell’uomo è sbalzato sulla carreggiata opposta da dove, nello stesso istante, stava per transitare un’Audi Q3 bianca, che ha investito in pieno il 38enne prima di andare a sbattere su un muretto di un’abitazione. Per il giovane padre di ragazzi di 14, 13 e 9 anni non c’è stato nulla da fare.
Decisive nell’ambito delle indagini saranno le rilevazioni sull’incidente drammatico operate dalla polizia locale. Se la dinamica di massima appare questa, resta da appurare la velocità di marcia dei tre veicoli, in particolare, elemento questo che concorrerà all’attribuzione di responsabilità in merito alla morte del ciclomotorista. Alla guida della Nissan la 63enne di Cartigliano (R.D.A. le iniziali) e la 53enne di Rosà (S.D.F.) si trovava al volante dell’Audi. Impossibile dire, ad oggi, se al secondo impatto ravvicinato la vittima fosse già morta o se l’inevitabile sia stato conseguenza dell’investimento successivo. Solo l’autopsia potrebbe dare una risposta esaustiva.
La comunità di Tezze sul Brenta si sta stringendo intorno ai tre figli minori e alla moglie, in particolare si stanno muovendo le associazioni sportive frequentate dalle due ragazze – le primogenite – e dal più piccolo, rimasto tutti improvvisamente senza il loro primo tifoso che li seguiva sempre dalle tribune di un palasport del volley o del calcio, ma soprattutto di un padre. Si stanno studiando in queste ore le modalità iniziative in favore della famiglia Lekaj, si pensa a una raccolta di fondi.