“Ciao Tommy, ovunque tu sia non ti dimenticheremo”. Dal basket si piange il 17enne morto per meningite
Nessuno era preparato a una notizia tragica simile. Nonostante sin dalle ore successive al suo ricovero nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Bassiano, purtroppo, le condizioni di Tommaso Fabris erano state definite come critiche, a causa dell’infezione da meningococco di tipo B. Una forma di meningite fulminante, di fatto incurabile e con esiti mortali se non affrontata al suo insorgere.
Ieri alle 17 di martedì 28 febbraio l’ufficialità della morte cerebrale dell’atleta residente con i suoi genitori a Tezze sul Brenta, studente di liceo al Da Ponte di Bassano del Grappa e da sempre innamorato della palla a spicchi. La pallacanestro, quel percorso di crescita nello sport che sin da bambino aveva scelto e intrapreso con il fratello, lo faceva divertire e gli permetteva di mettere in mostra le sue qualità. E, soprattutto, grazie al quale poteva sognare ad occhi aperti, insieme agli amici e compagni con cui ha condiviso una viscerale passione a cui dedicava tante ore del suo tempo negli allenamenti e partite.
Sono gli stessi che, ieri, dalla notizia del decesso di Tommy e della decisione di autorizzare l’espianto degli organi sono rimasti paralizzati e con gli occhi lucidi per le lacrime di fronte a un dramma devastante per i genitori e il fratelli del giovane di Tezze sul Brenta, ma anche per loro, coetanei ai quali si è chiesto si affrontare la profilassi per escludere altri contagi. Sarebbero in tutto 265 in Veneto le persone sotto controllo sanitario. Ad oggi nessun altro caso è emerso, e il trascorrere dei giorni aiuta a superare la comparsa di eventuali sintomi, ma oggi è il giorno del dolore più profondo in cui si accavallano ricordi e pensieri legati alla memoria di Tommaso, con la società di Riese Pio X nel Trevigiano a esprimere il proprio cordoglio.
“Ovunque tu sia adesso – si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook di The Team Basket – , sappiamo che sarai sempre parte della nostra squadra. Il ragazzino che amava giocare a basket e che ha saputo subito farsi voler bene soltanto con la forza dello sguardo. Quel ragazzino che con la maglia nostra griffata non vedeva l’ora di scendere in campo con il sorriso stampato sulle labbra. Non ti dimenticheremo. Mai”. Il 17enne, pur se ancora in giovanissima età, giocava in Serie C Gold con e contro atleti più grandi, senza timore e con tanta voglia di emergere. Una passione nel dna davvero di famiglia, visto che il fratello Alessio gioca a basket, nel suo caso fuori regione, a Roseto degli Abbruzzi in un club di alto livello. Entrambi provengono dal celebrato settore giovanile dell’Orange Basket Bassano, squadra in cui Tommaso militava ancora nelle giovanili. Qui, per il ragazzo cresciuto con la canotta bassanese indosso, due parole e un cuore azzurro per ricordarlo come capitano della squadra Under 14 campione d’Italia tre anni fa.
La notizia della morte di Tommaso ha suscitato cordoglio anche tra i vertici nazionali della disciplina, dopo che in tanto, dalla notizia del ricovero del giovane a Bassano avvenuto il 26 febbraio, imploravano nel miracolo viste le condizioni di salute compromesse dall’infezione. Anche la Federazione attraverso la voce del presidente italiano ha espresso la vicinanza alla famiglia del ragazzo vicentino. “Il presidente Fip Giovanni Petrucci – si legge nel sito della Lega Pallacanestro Italiana – interpretando il lutto e il dolore fraterno della pallacanestro italiana, esprime vicinanza e cordoglio alla famiglia Fabris, al padre Christian, alla madre signora Emanuela e al fratello Alessio, per la prematura perdita di Tommaso”.
Prima degli incontri di basket di tutto il Veneto, da oggi a domenica, in tutto il Veneto verrà osservato un minuto di silenzio per ricordarlo. Con migliaia di applausi tutti per lui, da far giungere fino in cielo.