La carica dei mille per Sammy “beato”: l’87,5% vuole l’avvio dell’iter da parte della Chiesa
L’87,5% degli intervenuti, pari a quasi 1000 voti validi, vuole Sammy Basso “Beato”. E’ questo il risultato del nostro sondaggione domenicale dove avevamo chiesto ai lettori se concordassero con le parole del vescovo di Vicenza, don Giuliano Brugnotto, che venerdì 11 ottobre ha celebrato a Tezze sul Brenta i funerali del ventottenne affetto da progeria.
Considerazioni che il prelato vicentino ha spiegato essere scaturite dalle tante richieste in proposito già pervenute al suo ufficio: la conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, dell’affetto e dell’umana simpatia che in tantissimi avevano per il giovane ricercatore, testimone luminoso di una vita a dir poco difficile, ma sempre vissuta col sorriso. Sino alla testimonianza che ha spiazzato tutti, il giorno dei suoi funerali, con una lettera che è un inno di forza e un atto d’amore anche per altri che si trovano a combattere piccoli e grandi problemi.
Ma come funziona la beatificazione?
La beatificazione è l’atto mediante il quale la Chiesa cattolica riconosce le virtù terrene di un defunto, la piena unione con Dio della sua anima in Paradiso e la conseguente capacità di intercedere a favore di fedeli che lo pregano. Per diventare beati è necessario aver subito un martirio o aver compiuto un miracolo riconosciuto dalla Chiesa. Eccezioni a questi criteri, furono rappresentate da Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, che non furono martirizzati. Il primo però, salvò dal Parkinson la suora francese Marie Simon Pierre e il secondo guarì suor Caterina Capitani dalla gastrite ulcerosa.
In genere devono trascorrere almeno cinque anni dalla morte, prima che il processo di beatificazione possa iniziare. Ma questa regola non è stata rispettata per Papa Wojtyła la cui causa, per concessione del suo successore Benedetto XVI, è stata aperta ufficialmente a soli due mesi dalla morte del pontefice polacco. Nel caso di Sammy Basso, così come lasciato intendere dal vescovo Brugnotto, esiste già un alto numero di persone a chiederne l’avvio dell’iter: iter che, ottenuto il parere favorevole degli altri vescovi della sua Regione Ecclesiastica e, contemporaneamente, della Santa Sede, potrebbe portare ad esiti durante il 2029.