Ricoverata con ferite da taglio allo stomaco. Esclusa l’aggressione, è autolesionismo
Sembra essersi trattato di un comunque grave episodio di autolesionismo il caso che nella prima serata domenica ha coinvolto in prima persona una donna di Tezze sul Brenta, per la quale nelle prime ore si parlava di un possibile accoltellamento. Un’ambulanza giunta dall’ospedale San Bassiano è intervenuta con il personale medico, trasferendo poi una donna al San Bortolo di Vicenza per gli approfondimenti. Non sarebbe in pericolo di vita.
Il marito della vittima dei tagli, ferme restando le indagini di approfondimento che le forze dell’ordine potrebbero attuare sulla vicenda, non avrebbe quindi alcuna responsabilità. Le ferite riportate da una sessantenne, descritta come in condizioni psicofisiche difficili, sono legate a un probabile diverbio concluso con un gesto eclatante e oltremodo pericoloso per la propria incolumità.
La donna, in preda a un raptus, le avrebbe infatti inferte a se stessa in maniera deliberata. L’arma da taglio utilizzata è un coltello da cucina, con cui le 60enne si è procurata delle ferite in ogni caso superficiali, anche se la perdita di sangue nei primi istanti aveva fatto temere conseguenze ben diverse e il ricovero in osservazione. Non si è trattato comunque di un incidente domestico, come assodato sin dall’inizio di una storia in cui potrebbe aver recitato un ruolo importante l’abuso di sostanza alcoliche.
L’allarme è scattato tra le 19.30 e le 20 di domenica, in seguito a una chiamata al 118. A raggiungere un’abitazione poco lontana dal centro di Tezze sul Brenta sono stati in primo luogo i carabinieri, subito temendo di trovarsi di fronte a uno dei tanti episodi di violenza domestica, e i soccorritori sanitari del Suem. Le condizioni psicofisiche di entrambi i coniugi, sui quali peserebbero passati problemi di alcolismo, hanno portato le forze dell’ordine a mettere in dubbio le loro versioni fornite di primo impatto su cosa sia accaduto nei minuti precedenti alla richiesta di aiuto.
La natura delle ferite riportate dalla donna, però, sarebbero risultate compatibili con l’ipotesi dell’autolesionismo, non avendo “affondato” i colpi. Almeno secondo il parere del Suem, acquisito dai militari incaricate di far piena luce sulla vicenda.