Tribunale della Pedemontana, cori incrociati di assenso e dissenso dopo l’annuncio in Senato

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Il via libera sancito ieri, per quanto ufficioso, alla ricostituzione degli uffici giudiziari e aule che dovrebbero (ri)dar vita al Tribunale della Pedemontana a Bassano del Grappa, dopo l’annuncio del Sottosegretario del Ministero della Giustizia Andrea Ostellari, ha suscitato le prime prese di posizione, e non solo dal mondo politico. Tra assensi e dissensi si assiste da subito allo schierarsi di favorevoli e contrari, tra chi parla di “decisione fuori dal tempo” e chi invece la definisce come “scelta funzionale alle esigenze del territorio”.

Nel 2012, nell’allora Governo Monti e in nome della spending review, l’accorpamento dei palazzi di giustizia fu uno dei capitoli più discussi e che toccò da vicino anche la complessa “macchina” giudiziaria di Vicenza e Provincia. Nulla di certo ad oggi sulla sede effettiva che andrà ad ospitare il tribunale 2.0 di Bassano del Grappa, anche se appare più che probabile la rigenerazione di quella storica a palazzo Antonibon in via Marinali. Una “casa” dei giudici e delle controversie da dirimere che va reinserita nella “mappa” dei palazzi di giustizia: per di più considerando la vocazione ultraprovinciale a cui è destinata. almeno stando alle dichiarazioni distribuite tra ieri e oggi, andando a creare un bacino che abbraccerebbe l’area trevigiana di Castelfranco Veneto e quella padovana ai confini con le altre due province limitrofe. Mezzo milione di abitanti e oltre 70 Comuni, a spanne.

Sui tempi di approvazione ufficiali e poi di realizzazione concreta, impossibile per ora dare una data, ma si parla al plurale in termini di anni. Salvo nuove inversioni di tendenza. Tra i favorevoli della prima ora al ritorno dei giudici a Bassano c’è il sindaco locale Nicola Finco, che scrive di “riconoscimento fondamentale per il nostro territorio e le sue imprese” e annuncia di essere pronto a dar man forte ai parlamentari vicentini. “È ora che il Governo proceda con decisione e celerità per restituire un servizio essenziale e rafforzare la fiducia nelle istituzioni. Bassano e tutto il territorio pedemontano meritano questo riconoscimento strategico”. Sulla stessa linea anche chi l’ha preceduto, l’ex sindaca Elena Pavan: “un tema che mi è stato sempre a cuore, per il quale ho molto lavorato e per il quale non ho mai smesso si sperare”.

A favore anche gli associati di Confartigianato Imprese di Vicenza. “Ribadiamo – la voce è del presidente Gianluca Cavion, – è nota la nostra posizione sull’importanza del Tribunale a Bassano a patto che non si trasformi in una scatola vuota o che ai buoni intenti segua poca concretezza. Sarà nostra cura seguire gli sviluppi affinché si arrivi a soluzioni fattibili e funzionali al territorio. Per imprese e cittadini, infatti, rimane condizione prioritaria avere certezza nelle risposte alle esigenze e nelle tempistiche della giustizia”. Cavion approfitta del tema d’attualità per rilanciare una proposta inoltrata in precedenza. “Al proposito nel 2023 abbiamo avanzato la richiesta di un Tribunale delle Imprese, alla luce della Legge Cartabia, dove potrebbe operare personale specializzato, in primis i giudici, a favore dell’alto numero di imprese dell’area. Un territorio come il Veneto in cui il 99% delle aziende sono di piccole e medie dimensioni, le liti insorgenti toccano questo tipo di realtà produttive che spesso rinunciano subendo un doppio scacco e danno dalla burocrazia”.

Scettico il senatore vicentino Pierantonio Zanettin, primo firmatario dell’interrogazione in Senato che ha portato a far emergere la risposta da parte del Sottosegretario Ostellari. Per l’esponente di Forza Italia, avvocato per studi, si rischia di dare vita a “un tribunalino nato morto“, non avendo ricevuto indicazioni sui costi e sulla logistica prevista, “tasti” non ancora toccati dall’esecutivo, definendo come “generiche e indeterminate” le risposte. Se un tempo, fino al 2012, il palazzo di giustizia bassanese “serviva” un’area circoscritta, l’ipotesi di un Tribunale della Pedemontana ultraprovinciale presuppone la creazione di una nuova – e vasta – circoscrizione giudiziaria da definire. Si stimano in 500 mila circa in termini di cittadini, a cui aggiungere le imprese. Ad opporsi in maniera decisiva sono invece gli Ordini degli Avvocati di Vicenza, Padova e Treviso, adducendo il fatto che una “nuova redistribuzione di risorse, già di per sé insufficienti per garantire un servizio dignitoso, andrebbe a generare ulteriori difficoltà”.

Sul fronte dei soddisfatti, c’è il Capogruppo della Lega in Consiglio regionale Giuseppe Pan che spiega: “E’ previsto un imminente disegno di legge che mira a riorganizzare la geografia giudiziaria italiana. Dopo la chiusura della sede di Bassano nel 2012, non si poteva lasciare scoperta una zona come la Pedemontana che vanta uno dei Pil più alti al mondo, oltre che una grande densità di aziende e abitanti. La sede sarà sempre a Bassano, decisa dopo una serie di sopralluoghi sull’idoneità del posto. Questo, a grande beneficio di tutte le comunità locali interessate, da sempre al centro dell’attenzione della Lega”. Per il prossimo capitolo effettivo, si dovranno attendere le nuove convocazioni sul tema del Consiglio dei Ministri.

“Il Tribunale tornerà a Bassano” e muterà denominazione. L’annuncio arriva da Roma