Trovato un feto tra i cespugli, conservato in un contenitore di vetro. Mistero sull’origine
Rimangono molti quesiti aperti intorno al ritrovamento di un feto umano nei giorni scorsi a Bassano del Grappa, in contrà San Giorgio, ad opera di un carabiniere della compagnia bassanese impegnato in quel momento nei controlli antidroga. Una scoperta macabra, che ricorda quasi un film horror, visto che il corpicino di circa 6 mesi di pre-vita era conservato in un vaso da laboratorio con del liquido.
Circostanze che agli inquirenti incaricati delle indagini hanno suggerito di sondare la pista degli scarti di materiale sanitario, “censurando” invece quella sortita anche sui media locali che ipotizzava un collegamento con pratiche di riti satanici, ritenuta per il momento priva di fondamenta.
Il contenitore con il feto di probabile origine ospedaliera all’interno sarebbe stato ritrovato in area collinare, ben nascosto nella vegetazione. Non era lì “per caso”, anche se risulta per il momento assai arduo capire la ragione della presenza del reperto sanitario in tal luogo, dopo la smentita categorica che si trattasse di un bebè mai venuto alla luce, abbandonato alla nascita. Allo stesso modo, da Ulss 7 Pedemontana, azienda sanitaria territoriale, si nega ogni addebito, lasciando un velo di mistero o quantomeno di domande irrisolte.
Da parte del Comando dei Carabinieri di Bassano, oltre alla conferma del ritrovamento e del fatto che venerdì della scorsa settimana a compierlo sia stato un militare dell’Arma, peraltro comprensibilmente scosso alla vista del corpicino inerte in tali condizioni, si mantiene il riserbo dovuto. Mentre in Procura a Vicenza, subito, si è aperto un fascicolo d’indagine con ipotesi di reato consistente nell‘illecito smaltimento di rifiuti speciali di tipo sanitario.