Ulss 7, altri 10 posti letto destinati a pazienti Covid
I numeri dell’ultima settimana parlano chiaro: i ricoveri per Covid sono in aumento, tanto da richiedere una rimodulazione dell’attività ospedali e la suddivisione del carico fra gli ospedali di Santorso e Bassano.
Il report di questa mattina di Azienda Zero parla di 21 i ricoverati a Santorso (due in terapia intensiva), 14 a Bassano (di cui 3 in terapia intensiva) e 7 pazienti in via di dimissione ricoverati all’ospedale di comunità a Marostica.
Per far fronte all’incremento dei ricoveri, l’Ulss 7 Pedemontana attiverà così da lunedì 22 novembre 10 nuovi posti letto per pazienti Covid presso l’ospedale di Bassano del Grappa. Questi si aggiungono ai 10 già attivati a inizio settembre, per un totale di 20, in parallelo ai 24 posti letto Covid attualmente attivi all’ospedale di Santorso e ai 10 posti letto presso l’ospedale di Comunità di Marostica.
Il provvedimento è in linea con il piano aziendale di emergenza Covid, definito sulla base delle indicazioni regionali, e arriva a pochi giorni dall’attivazione di 6 ulteriori posti letto di terapia intensiva (3 per presidio ospedaliero), sempre su disposizione della Regione Veneto.
Per quanto riguarda più in dettaglio l’ospedale San Bassano, i nuovi posti letto saranno collocati sempre nell’ala sud, al 10° piano, insieme ai 10 già attivati in precedenza. Tale incremento ha comportato il trasferimento della Medicina Specialistica al 6° piano, accanto alla Neurologia, con una riduzione di 8 posti letto complessivi tra Gastroenterologia e Nefrologia.
Inoltre, al fine di garantire il personale infermieristico e Oss necessario ad assistere gli ulteriori pazienti Covid, sempre da lunedì 22 novembre saranno temporaneamente chiusi i posti letto per le attività di week surgery, con la conseguenze rimodulazione e riduzione delle sedute operatorie. L’attività di week surgery proseguirà comunque, seppure con ritmi ridotti, utilizzando gli altri posti letto dell’area Chirurgica.
«L’incremento dei ricoveri dei pazienti Covid ci costringe ancora una volta ad apportare delle modifiche organizzative – commenta il Direttore Generale Carlo Bramezza – che inevitabilmente si ripercuoteranno anche sui pazienti con altre patologie. Questo anche se stiamo facendo e faremo tutto il possibile per ridurre l’impatto sulle attività ordinarie, cercando di salvaguardare i servizi di tutti gli ospedali. È triste constatare che tutto questo accade mentre una quota di cittadini per fortuna molto minoritaria, ma che comunque esiste, continua a rifiutare il vaccino e addirittura a protestare contro misure che hanno l’unico scopo di prevenire i contagi, i ricoveri e i morti per Covid».