Valsugana riaperta al traffico dopo il maxi incidente. L’ira di Finco (Lega): “ora basta!”
Attraverso un comunicato ufficiale Anas ha confermato la riapertura al transito della strada statale 47 della Valsugana, scenario del drammatico tamponamento avvenuto nelle prime ore di luce odierne nei pressi di Tezze di Grigno e Cismon. Dopo oltre sei ore di lavoro, con decine di mezzi di soccorso coinvolti, la viabilità è stata ripristinata su entrambe le carreggiate di marcia sul luogo della serie di incidenti a catena causati dalla gelata di ghiaccio sull’asfalto. Ufficializzata la nomina di una commissione interna per verificare eventuali responsabilità all’origine del disastro stradale che ha causato circa 40 feriti, alcuni dei quali ricoverati in gravi condizioni in diversi ospedali tra Trentino e Veneto. Si parla di “gelicidio“, termine che indica una sorta di patina creata dallo strato d’acqua piovana che si gela posandosi al suolo.
Il tratto della ss 47 martoriato da tamponamenti e veicoli slittati fuori strada va dal km 73 al km 71,8, in direzione Bassano del Grappa. In direttrice Trento, invece, la chiusura ha interessato la percorrenza dal km 70,6 al km 73 all’altezza del comune vicentino di Cismon del Grappa. Nel primo pomeriggio, intorno alle 13.30, è stata completata la rimozione dei mezzi incidentati e dei detriti, dopo le ore di caos determinate dal ghiaccio formatosi in seguito al “forte abbassamento delle temperature e alla pioggia”, come recita la comunicazione ufficiale. In cui si aggiunge che “Anas ha nominato una commissione interna per verificare le eventuali responsabilità, in particolare se sono state svolte correttamente le attività antigelo (attraverso mezzi spargisale) previste dal piano neve delle quali è incaricata la ditta responsabile del trattamento invernale della sede stradale.
Intanto durissima la presa di posizione in Regione Veneto di Nicola Finco. “Ghiaccio? Non certo una causa difficile da prevedere – scrive il consigliere regionale, capogruppo della Lega -, una strada conosciuta da sempre come una delle più fredde della regione. Questo significa però che, come al solito, dallo Stato non c’è stata nessuna manutenzione né intervento preventivo. Basta: autonomia il prima possibile!”. Una situazione a suo dire tanto nota quanto insostenibile. “La brina si trova da novembre a maggio – aggiunge Finco, trovatosi anche lui imbottigliato nelle lunghe code – e non serve chissà quale capacità di predizione per capire che, a gennaio, nei giorni più freddi dell’anno, c’è un forte e concreto rischio ghiaccio. Come purtroppo abbiamo visto, la manutenzione in questo tratto è sempre stata minima e non sufficiente ad evitare una lunga scia di sangue”.
La sua conclusione: “chiediamo quindi al ministro alle Infrastrutture Toninelli di sbloccare la situazione oppure di concedere ampia autonomia alla Regione in questo settore, affidando risorse e competenze a Venezia che, sicuramente, saprà trovare una soluzione”.