Evasione fiscale a luci rosse, operazione “Lucky Flats” in dirittura d’arrivo
L’operazione di polizia economico-finanziaria “Lucky Flats” conclude le verifiche, individuando un ammontare di 4,6 milioni di euro di fatturazioni fittizie relativo a quattro società “cartiere” di fatto inesistenti. Le indagini di natura tributaria, portate a termine dalla guardia di finanza di Bassano del Grappa, corre parallelamente alle investigazioni sul piano penale riguardo la vicenda legata a sfruttamento della prostituzione in appartamento di lusso, con cinque ordinanze di custodia cautelare emesse nei primi mesi del 2018. Accertata una frode fiscale articolata, ai danni dell’erario.
I finanzieri sono stati capaci di trasporre in ambito amministrativo le risultanze dell’indagine penale e tributaria, confermando i ruoli di soci occulti e amministratori di fatto delle cartiere per i due reali organizzatori della frode fiscale, un 48enne bassanese, Claudio Fiorese, e il 52enne di Riese Pio X, Massimo Mastroianni. Le fatture fasulle, per circa 4,6 milioni di euro, sono state emesse dalle quattro cartiere – prive di capacità operativa – nei confronti di diverse imprese con sede nel nord Italia. Delle “teste di legno” messe a capo delle attività inesistenti sono state fornite le iniziali: D.P. (46 anni), C.G. (59), L.B. (48) ed E.S. (41).
Calcoli tecnici alla mano, l’organizzazione fraudolenta avrebbe evaso 800 mila euro di Iva occulta e 130 mila di Iva dichiarata. Gli addebiti, dopo gli accertamenti delle Fiamme Gialle, saranno destinati ai reali ideatori della frode e amministratori reali delle società. Nei confronti delle imprese cartiere sono stati inoltre constatati redditi derivanti da proventi
illeciti per quasi 350 mila euro, proposti per la tassazione ai competenti uffici
finanziari. Inoltre, circa 30 mila euro in contanti e nascosti accuratamente erano stati rinvenuti in uno degli appartamenti dove avvenivano gli incontri hot – con squillo e transgender – documentati dalle forze dell’ordine.
Buona parte delle somme riservate all’erario saranno disponibili in conseguenza dell’ingente sequestro preventivo, operato dei finzianzieri bassanesi la scorsa primavera, da tramutarsi in confisca effettiva al termine del procedimento giudiziario.