Abbracciate gli alberi
Puntuale come la dentona con la falce, in tempi di vacanze, arrivano le ormai immancabili querelle sui social legate a compiti si, compiti no.
Inizialmente la questione è nata, mi pare, con un padre che ha scritto alle maestre un pippone sul fatto che il figlio non aveva fatto i compiti perché occupato a vivere. Che poi, lo avesse scritto alle maestre, ancora ancora. Lo ha pure postato su facebook e allora via con i pro e i contro, i fake, le emulazioni, ecc.
Poi hanno risposto le maestre con i compiti creativi: leggette un fumetto, guardate un film di Myiazaki, abbracciate gli alberi.
Adesso il filone è un po’ in crisi e non ci sono particolari novità.
Il punto è che nessuno centra i veri problemi che, secondo me, sono due:
1. Compiti tradizionali o new age che siano, serve qualcuno che possa star dietro a ste creature.
2. Compiti tradizionali o new age che siano, se i figli non lo vogliono fare, sarà difficile farglielo fare, ammesso che troviamo qualcuno che li segua.
Capiamoci, io sono abbastanza tradizionalista, credo che i compiti di per sé vadano assegnati e vadano anche svolti. Intanto perché non è che uno che ha corso una maratona ieri possa correrla tra un anno senza in mezzo andare mai ad allenarsi, ok? La panza cresce, i muscoli si infiappano. Lo stesso vale per le cose che apprendiamo. Io ad esempio non ricordo più gli integrali e le derivate. E, ad essere sincero, ho qualche difficoltà a ricordare anche Euclide.
Poi sarebbe anche bello non esagerare: una settimana passata in vacanza da qualche parte magari la si augura a tutti, gli facciamo fare i compiti?
In ogni caso i primi giorni di vacanza che si fa? Li si passa sui libri? Insomma, sarebbe bello che ci fosse un equilibrio.
Comunque, non vorrei perdere l’occasione di s-gureggiare anche le mie proposte per i compiti alternativi. Naturalmente avendo cura che i bimbi facciano veramente quello che si sentono di fare, vivendo appieno la loro fanciullezza:
1. Giocate all’aria aperta. Da quando vi va a quando non vi va più. Rientrate in casa solo se volete guardare la tv.
2. Se non vi va di giocare all’aria aperta però guardate la tv. Ormai fanno talmente tanti programmi stupidi anche d’inverno che non possiamo più dire che la tv d’estate fa cagare. La tv si può guardare dal mattino prima di colazione fino alla sera. Tanto poi, se vi capiterà di avere un contratto a tempo pieno non avrete il tempo di guardarla comunque, non è una questione di educazione. Se invece non avrete un contratto sarete depressi ed è noto che chi è depresso guarda la tv. Vi voglio skilled.
3. Non ascoltate i genitori. Anzi, per meglio dire: non sentiteli nemmeno. Spesso quando voi siete in vacanza loro lavorano per cui non noteranno la differenza dal resto dell’anno. Tendenzialmente, lo dico anche come autocritica, siamo noiosi, ripetitivi e un po’ frustrati, a volte non vale davvero la pena stare a sentirci. L’esercizio avanzato consiste nel ignorare i vostri vecchi anche in caso di cena pronta, ora di lavarsi, dai che bisogna andare dai nonni.
4. Litigate. Occhio però che non è che basti litigare così. Bisogna litigare per le cazzate. Esprimete la vostra aggressività per le quisquilie più insignificanti: mio fratello mi ha guardato, mi dice che sono brutta, ha mangiato l’ultimo biscotto e cose così. Se non avete fratelli provate con il vicino, è un po’ più difficile, ma non impossibile.
5. Imparate nuove e creative parolacce. Se state qualche settimana dai nonni con i cugini adolescenti siete facilitati, sennò c’è sempre l’amichetto con i genitori senza troppi filtri. Fate buon uso delle opportunità che la vita vi dona.
Non vi garantisco che imparino chissà che. Però almeno sarete sicuri che li faranno.
Buona fine delle vacanze Pasquali a tutti.
(dal blog Stratobabbo)