Arte e dintorni – Storia e leggenda della palladiana Villa Thiene di Quinto Vicentino
Arriva la primavera, il tempo in cui le ville del territorio solitamente riaprono al pubblico. Riprendiamo la conoscenza del patrimonio diffuso che connota il nostro paesaggio con un’intervista a Daniel Tinto, che si occupa della valorizzazione del territorio di Quinto Vicentino.
Tracciamo una breve storia di Villa Thiene a Quinto vicentino, ora sede del Comune.
“Alla metà del Cinquecento i Conti Marcantonio e Adriano Thiene erano i nobili più ricchi di Vicenza, come dimostrano i tributi versati in quegli anni. Stavano già costruendo in città Palazzo Thiene in Contrà San Gaetano Thiene quando commissionarono la costruzione di una maestosa villa sulle rive del fiume Tésina a Quinto Vicentino. Il giovane e talentuoso Andrea Palladio si aggiudica la commessa, che come spesso accade, deve inglobare un vecchio edificio quattrocentesco preesistente. Nel suo trattato ‘I quattro libri dell’architettura’ pubblica un progetto molto ampio, che non verrà realizzato per intero. Le vicende familiari infatti spostano gli interessi del casato verso altri domini: Ottavio I Thiene sposando Laura Boiardo, figlia di uno degli ultimi signori di Scandiano (RE), eredita alcuni possedimenti ferraresi, si trasferisce là e interrompe i lavori della villa di Quinto Vicentino”.
Nonostante questa brusca interruzione, Villa Thiene è stata completata anche con l’intervento di altri artisti noti.
“Pur essendo solo un assaggio del maestoso progetto, Villa Thiene contiene l’affresco più esteso di Giovanni Demio, pittore scledense, definito dal Palladio stesso ‘uomo di grandissimo ingegno’. La volta dell’attuale sala consiliare è decorata con ben cinque scene di battaglia molto complesse, che da sole valgono una visita. L’attuale ufficio del sindaco conserva ancora, seppure danneggiate, la decorazione a grottesche attribuita Anselmo Canera o Bernardino India, noti pittori frescanti dei cantieri palladiani. Un fatto singolare si è verificato nel XVIII secolo. L’architetto Francesco Muttoni, durante la ristrutturazione dell’edificio, ha ruotato la facciata di 90°, orientandola quindi con la facciata verso la strada che attraversa il centro del paese. Sono ben visibili i dettagli di questo lavoro sia all’esterno che all’interno della villa”.
Daniel, come nasce il tuo interesse per questa villa?
“Quando mi sono trasferito a Quinto, nel 2016, avevo già accumulato (dal 2012) diverse esperienze come cicerone e guardiasala a Palazzo Leoni Montanari, a Villa Almerico Capra “La Rotonda”, a Palazzo Chiericati, al teatro Olimpico e alla Basilica Palladiana. Questo bagaglio culturale mi ha permesso di avere il “coraggio” di propormi come volontario alla mostra “Memoria del Restauro” tenutasi in Villa Thiene. È stata l’occasione per studiare, imparare dalle visite guidate e osservare gli affreschi da molto vicino in quanto era stata installata una piattaforma che permetteva la visione ravvicinata. Mi sono letteralmente innamorato di questo edificio grazie a questa esperienza”.
La villa è visitabile dai singoli o da gruppi?
“Si, è visitabile da entrambi. Essendo sede del Comune è però necessario prenotare la visita alla mail cultura.istruzione@comune.quintovicentino.vi.it. Faccio parte anch’io del gruppo dei ciceroni che accompagnano i visitatori. È un’esperienza che consiglio in quanto la villa ben si colloca nel panorama rinascimentale vicentino ed offre diversi spunti per conoscere meglio anche Vicenza”.
Raccontaci qualche particolarità che rende speciale villa Thiene.
“Una ‘chicca’ sono gli affreschi di Demio, che riflettono le vicende umane dei proprietari. I Thiene erano soldati di ventura e questo ben si coglie nei temi scelti per la decorazione ad affresco. Conoscendo i dettagli della storia di questo ramo della famiglia Thiene si capisce anche che vi era una particolare valorizzazione del ruolo svolto dalle donne del casato. Le mogli dei Thiene furono tutte donne colte e intraprendenti. Laura Boiardo fu un’abile diplomatica e permise a suo marito Ottavio I di stabilirsi a Scandiano gestendo lei in prima persona i rapporti con i locali; Eleonora Sanvitale, moglie di Giulio Thiene, fu definita dal Tasso ‘albergo di virtù’ ed era una dama di corte presso i gli Este a Ferrara”.
Vuoi svelarci qualche curiosità o una leggenda sulla villa?
“Certo. La leggenda più popolare che circola su Villa Thiene è quella di un tunnel sotterraneo che la collegherebbe a Ca’ Prigioni, villa del 1526 situata lungo la strada che da Quinto porta alla frazione di Lanzè. Nonostante la seconda villa possieda effettivamente un passaggio sotterraneo questo collegamento non è mai stato dimostrato. Devo dire che nel vicentino piace molto il tema dei passaggi sotterranei, ho incontrato la stessa leggenda ai castelli di Montecchio Maggiore”.
Nel ringraziarti per questa breve introduzione, concludo chiedendoti le indicazioni per poter visitare Villa Thiene a Quinto vicentino e se ci sono eventi o attività di valorizzazione in programma.
“Il modo migliore per organizzare una visita a villa Thiene è quello di prenotare tramite mail. Gli eventi che animano la villa sono molteplici: Arte in Villa ad esempio porta diverse mostre temporanee nelle stanze del sottotetto, oppure le serate di lirica durante l’estate. A fine giugno dell’anno scorso si è svolto l’evento ‘L’alba di Palladio’ un’esibizione mista tra teatro itinerante, visita guidata, rievocazione storica con accompagnamento di musiche originali. Stiamo lavorando per proporre una replica il 29 giugno di quest’anno. Il sito del Comune è un utile mezzo per sapere cosa ‘bolle in pentola’ “.