Arte e dintorni – Venezia, che impresa! una versione antica di Google-maps, alle Gallerie d’Italia di Vicenza
Nel programma delle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia s’inserisce a Vicenza la preziosa mostra-dossier delle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari, realizzata con il patrocinio del Comune e la collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Il progetto espositivo, curato dalla storica Angela Munari e dal geografo storico Massimo Rossi, mette a confronto, per la prima volta due versioni della grande xilografia della veduta di Venezia nota con il nome di Venetie MD, ritenuta uno dei capolavori della cartografia urbana di tutti i tempi.
Ma cos’è la famosa Venetie MD? Si tratta di una xilografia stampata su sei fogli di tre metri, commissionata da Anton Kolb, mercante di libri di origini tedesche, ed è un manufatto che richiese un lavoro di tre anni, portato avanti da un’équipe di cartografi e incisori e firmato da Jacopo de Barbari, che può considerarsi il regista di questa magnifica impresa.
È una occasione rara per poter ammirare questo capolavoro, giustamente famoso per le notevoli dimensioni, la ricchezza dei particolari, la qualità del disegno e dell’esecuzione.
La veduta esalta la straordinarietà e l’unicità di una città attraverso un’opera che si pone come sintesi tra l’ampiezza della visione del Rinascimento italiano e lo sguardo attento al dettaglio descrittivo e quotidiano tipico del Rinascimento nordico.
La veduta a volo d’uccello si alza per dare una visione d’insieme della città e nel contempo plana sul tessuto urbano per zoomare su spunti di vita quotidiana.
L’opera è da sempre riconosciuta come un documento visivo e storico unico e irripetibile per la conoscenza urbanistica e sociale della città in un preciso anno, il 1500.
Con la sua caratteristica forma di pesce, Venezia è ritratta nel pieno dell’attività delle sue calli, dei suoi mercati, degli orti e dei giardini, fatto che ci restituisce la freschezza della vita dei Sestieri.
Così possiamo scoprire che Venezia nel 1500 era una città di circa 150 mila abitanti. Molti stranieri risiedevano in città e questa presenza massiva trova ancor oggi un riflesso nella toponomastica che registra precisi luoghi di commercio e di frequentazioni. Come una moderna metropoli, la città sull’acqua doveva razionalizzare l’utilizzo dell’acqua potabile dei pozzi e la raccolta dei rifiuti urbani attraverso antichi ma funzionali “cassonetti”. Nei suoi giardini celebrava la vita sociale, negli orti coltivava oltre agli ortaggi anche le viti per la produzione di vino.
Con precisione topografica sono riportati i particolari architettonici dei monumenti, delle chiese e dei tanti campanili, e sono illustrati numerosi elementi architettonici e urbanistici antichi ormai non più presenti, come ad esempio il ponte di Rialto, ancora ligneo, e alcune caratteristiche di piazza San Marco.
L’accuratezza contraddistingue sia la descrizione delle architetture, definite nei minimi particolari come merli e comignoli, pozzi e sottoportici, sia la descrizione della vita dei lavoratori, pescatori, barcaioli e servi.
La fierezza della potenza marittima della Serenissima si riflette nelle scene di fermento dell’Arsenale e nella varietà propagandistica delle navi e delle imbarcazioni che solcano le acque della laguna.
Sullo sfondo, oltre il profilo della città, all’orizzonte si allarga una descrizione sommaria della terraferma, di Marghera e di Mestre, e oltre viene raffigurata la zona pedemontana, il passaggio più usato per i mercanti del nord Europa.
Il titolo della mostra, Venezia, che impresa!, vuole sottolineare che la veduta mette in luce la straordinarietà di Venezia, nella sua declinazione di urbs, città di architetture e civitas, città di uomini e di cultura.
La visita, resa accattivante e fruibile con una infografica divulgativa e immersiva, invita il visitatore ad entrare in una giornata “qualunque” della Venezia del 1500, partecipando non da spettatore ma da protagonista al fermento della città per coglierne la sua splendida e moderna complessità.
Consiglio la visione di questi brevi video per introdursi alla visita della mostra: il trailer della mostra, antiche divinità pagane, la supplica di Anton Kolb, segreti dell’Arsenale, simboli alchemici della città.
Info:
VENEZIA, CHE IMPRESA! LA GRANDE VEDUTA PROSPETTICA DI JACOPO DE’ BARBARI
Vicenza, Gallerie d’Italia Palazzo Leoni Montanari
Fino al 18 aprile 2022
Orario di apertura: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18
Sito: Gallerieditalia.com