CineMachine | Guardiani della Galassia Vol. 2
REGIA: James Gunn
CAST: Chris Pratt, Vin Diesel, Zoe Saldana, Dave Bautista, Bradley Cooper, Karen Gillan, Michael Rooker, Kurt Russel, Sean Gun, Pom klementieff, Elizabeth Debicki, Sylvester Stallone, Tommy Flanagan
GENERE: Azione, Fantascienza, Avventura
DURATA: 136 minuti
DATA DI USCITA: 25 aprile 2017
Dura come Fast and Furious 8, signore e signori, ma qui il livello s’impenna come la macchina di Dominic Toretto nel finale di Fast and Furious 7.
I Guardiani della Galassia sono tornati e ci sorprendono nuovamente in un film tecnicamente e cinematograficamente ineccepibile. James Gun ha lasciato basito il pubblico internazionale con il primo capitolo di questa mini-saga targata Marvel, portando sullo schermo dei personaggi semi-sconosciuti, ma che hanno trovato da subito e, forse, per sempre un posto nei nostri cuori e nei nostri ricordi cinefili.
Star-Lord e la sua allegra compagnia di protettori della galassia si sono messi nei guai per colpa di Rocket, il quale, all’oscuro della squadra, ha trafugato delle batterie di enorme valore ad una civiltà di uomini e donne perfetti o che, almeno, si ritengono tali. Il gruppo viene inseguito da un enorme flotta di navicelle spaziale (comandate a distanza), finché non viene salvata da una figura misteriosa che riconosceremo subito dopo averla vista all’inizio del film. Tale figura è Ego, niente di meno che il padre biologico di Star-Lord. Ma le sorprese non si faranno attendere, in quanto Ego ha dei progetti per il figlio che lo vedranno mettere in pericolo la sua vita, quella dei compagni e quella dell’intero universo.
Sembra un classico film anni ‘80 questo “Guardiani della Galassia Vol. 2” o, meglio, sembra pensato come una serie tv di quel periodo, ma poi la realizzazione è veramente molto attuale: assistiamo anche al ringiovanimento di Kurt Russel in una scena chiave del film. Ci sono molte vicende parallele, molto diverse tra di loro, che, alla fine, si incrociano in un finale pazzesco, colmo di effetti speciali tecnicamente superlativi.
Tutto ciò ci dimostra che James Gun, oltre a ritagliarsi un posto d’onore tra le figure registiche contemporanee più importanti, sa anche essere un eccellente sceneggiatore. Ciò viene dimostrato da un personaggio interpretato da un grandissimo non-attore come Dave Bautista: lui di professione è un wrestler e, a differenza di molti altri suoi colleghi che hanno tentato di imboccare la strada del cinema, Bautista ha avuto la grande fortuna di essere affiancato da un regista come James Gunn che è riuscito a renderlo un attore vero e proprio, attraverso la messa in scena ed i dialoghi che potrebbero sembrare banali, ma non lo sono affatto.
C’è molta consapevolezza in questo film di come si può intrattenere il pubblico senza, necessariamente, prenderlo in giro come ci sta spesso capitando con i film della DC Comics.
Ci sono dei contenuti molto interessanti: come era tipico nei film anni ‘80, c’è una grandissima presa in giro di tutto l’establishment. La razza dei Sovereign, questa società che si crede perfetta in ogni singola cellula, più che un tentativo di volerla collegare, alla teoria del “superuomo” nietzschiana, è più una vera presa in giro di ciò che oggi l’uomo vorrebbe rappresentare: essere al primo posto, essere il primo che arriva; il voler essere perfetto, credibile, forte, sicuro di sé, quando, in realtà, nessuno lo è, nemmeno gli stessi Guardiani.
C’è un bellissimo tema di fondo che traspare nel rapporto tra Star-Lord ed Ego, ovvero quella presa di coscienza dei figli che dicono ai propri genitori: “Queste sono le tue idee ed io non devo per forza seguirle, perché io non le ritengo giuste o non le ritengo misurate per la vita che ho scelto di fare”. Il tempo in cui hanno vissuto i nostri genitori è forse molto distante dal tempo che noi stiamo vivendo. Ci sono nuove idee o nuovi valori o forse non c’è niente ed i genitori si vergognano del fatto di non essere stati presenti per impartire le “giuste” lezioni ai proprio figli. Attenzione: “presenti”, non capaci, perché la capacità di essere genitore ed impartire le giuste regole, o almeno quelle che noi crediamo tali, non è facile né semplice. Qui assistiamo all’assenteismo della figura paterna, alla fin fine voluta, e tale non-presenza che ritorna per impartire al figlio le sue prospettive, i suoi progetti, quando invece c’è una seconda figura, che nel film prenderà ampio respiro, che non è il padre biologico del protagonista, anzi è una canaglia in molti sensi. Ma sembra proprio che sia lui il vero padre di Stan-Lord. Colui che c’era, forse con metodi poco ortodossi, ma che era presente nei momenti bui e tristi di un ragazzino che aveva appena perso sua madre.
“Guardiani della Galassia Vol. 2” di James Gun. Un film stupendo, divertente e con un velo di dramma dai sapori sconfinati come l’universo in cui viviamo e che dovremmo anche noi proteggere di tanto in tanto.