CineMachine | Maleficent – Signora del male
REGIA: Joachim Rønning ● CAST: Angelina Jolie, Elle Fanning, Michelle Pfeiffer, Harris Dickinson, Sam Riley, Chiwetel Ejiofor, Ed Skrein, Robert Lindsay, David Gyasi, Jenn Murray, Juno Temple, Lesley Manville, Imelda Staunton, Judi Shekoni, Miyavi, Kae Alexander, Warwick Davis, Fernanda Diniz, Teresa Mahoney ● GENERE: fantasy, avventura ● DURATA: 118 minuti ● DATA DI USCITA: 17 ottobre 2019 (Italia)
“VAI OLTRE LA FAVOLA”
Maleficent – Signora del male del 2019 per la regia di Joachim Rønning.
Storia: Cinque anni dopo gli eventi del primo Maleficent (2014), torniamo nella brughiera dove Aurora (Elle Fanning) e Malefica (Angelina Jolie) regnano in pace con le creature del mondo fatato. Tutto sembra procedere per il meglio, finché un giorno il principe Filippo (Harris Dickinson), profondamente innamorato di Aurora, le chiede di sposarlo, unendo così non solo il loro amore, ma anche i loro due regni da tempo divisi ed in conflitto. Aurora accetta benevolmente la proposta, scatenando lo scontento di Malefica, la quale nutre ancora un profondo rancore verso la razza umana. Di fatto al castello, la perfida regina Ingrid (Michelle Pfeiffer), madre del principe Filippo e moglie di Re Giovanni, sta cospirando alle spalle dei suoi familiari per distruggere una volta per tutte il mondo delle fate e Malefica stessa.
Dopo Maleficent (2014) diretto da un Robert Stromberg alla sua prima regia, ero consapevole del fatto che vi erano le basi per un seguito di questo remake/spin off dell’originale prodotto da Walt Disney nel lontano 1959. Dopo un incasso di oltre 700 milioni di dollari in tutto il mondo, Disney non poteva certamente far a meno di ricalcare la mano ed a ragione, in quanto sembrerebbe che questa seconda parte abbia già superato al box office il Joker di Todd Phillips, recensito settimana scorsa.
Dal tono con cui ho iniziato a parlarne, non sembrerebbe che questo film mi abbia entusiasmato e di fatto non lo ha fatto, ma devo ammettere che nella sua mediocrità mi ha fatto sorridere in alcuni punti. Detto questo, ciò non giustifica un film che si va a perdere nella tessitura di una trama che può limitatamente affascinare o coinvolgere veramente lo spettatore, in quanto le tematiche affrontate sono per lo più già state trattate ampiamente e in modo molto più maturo da altri titoli, anche di matrice disneyana, ed anzi questo film tratta tematiche come il razzismo, il dolore di un distacco materno e l’assoggettazione all’autorità in un modo poco profondo e approfondito.
Per lo più molti i personaggi di contorno sono descritti molto superficialmente e in questo film tutto ruota nuovamente intorno a Malefica. Poteva sembrare interessante uno scontro diretto tra lei e la regina Ingrid, ma invece si è preferito deviare verso un racconto delle origini che è stato anch’esso poco approfondito e palesemente usato come scusa per creare le basi per uno scontro finale che non è assolutamente epico, anzi fa ridere per quanto sia goffo e pretenzioso.
Avevano Angelina Jolie, ancora bella e bravissima nell’interpretare questo personaggio combattuto tra l’odio e l’amore, e una Michelle Pfeiffer meravigliosa ed incredibile in questo ruolo che le calza molto stretto e poteva ricevere molta più attenzione, soprattutto nella parte finale. Si è optato alla fine per un tipo di cinema da salotto che rimane in piedi solo per la bravura di queste due figure femminili e mi dispiace per un’attrice come Elle Fanning che qui è notevolmente sprecata nel ruolo della principessina innamorata che nel susseguirsi degli eventi non fa praticamente nulla, se non rivelare in fine i piani della regina.
Per il resto il personaggio è solamente un pretesto per scatenare quello che dopo sarà l’epilogo della storia e dove, come sempre, tutto andrà a finire per il meglio e forse anche troppo precipitosamente con un matrimonio che è durato trenta secondi e un pre-nascituro dopo neanche un minuto dalla fine e qui si percepisce proprio la svogliatezza di una sceneggiatura che non prende bene i tempi, ovvero li amplifica quando l’azione è irrilevante e accelera quando ci sarebbe da soffermarsi su un determinato tipo di argomento o su di una scena che poteva essere gestita meglio dalla regia.
Spendendo due parole sul comparto tecnico, a livello di fotografia il film funziona, tranne alcuni tratti in cui le scenografie in computer grafica sono un colpo d’occhio assurdo. I costumi sono fantastici e questo anche per merito di una bravissima Ellen Mirojnick. La colonna sonora un po’ troppo sottotono; non ci sono particolari momenti in cui la musica riesca ad emergere o a descrivere pienamente la scena.
Concludendo non è un film che tornerei a vedere. Ha qualcosa in più rispetto al primo Maleficent, ma rimane comunque un’occasione mancata ed un film notevolmente mediocre.