CineMachine | Matinee
REGIA: Joe Dante ● CAST: John Goodman, Cathy Moriarty, Simon Fenton, Omri Katz, Lisa Jakub, Kellie Martin, Lucinda Jenney, Jesse Lee Soffer, James Villemaire, Robert Picardo, Jesse White, David Clennon, Lucy Butler, Georgie Cranford, Nick Bronson, Cory Barlog, George Carson, Joe Gonzalez, Belinda Balaski, Charles S. Haas, Mark McCracken, Archie Hahn, Naomi Watts, Chris Stacy, Allison McKay, Glenda Chism, Aaron Stormer, Lana Bucciarelli, Richard Rossomme ● GENERE: commedia, drammatico ● DURATA: 99 minuti ● DATA DI USCITA: 29 gennaio 1993 (Stati Uniti)
Matinee del 1993 per la regia di Joe Dante.
Trama: Lawrence Woolsey (John Goodman), uomo di spettacolo e regista di film dell’orrore, sta per portare in una piccola città costiera un’esperienza cinematografica stravagante dal sapore horror-kitsch che combina effetti cinematografici, oggetti scenici e attori in abiti di gomma. Sullo sfondo l’aria tesissima della guerra fredda e la crisi dei missili cubani. Gli adulti si preparano all’imminente catastrofe, mentre gli adolescenti si distraggono andando al cinema a vedere mostri, creature aliene ed altri esseri spaventosi.
Joe Dante, regista di Piranha (1978) e di Gremlins (1984), non è certo nome poco noto ai cinefili più incalliti. In questo suo film, uscito al cinema tre anni dopo Gremlins 2 – La nuova stirpe (1990), Dante cambia totalmente soggetto, ma rimane comunque e sempre relegato al B-movie del cinema americano anni cinquanta, portandoci per mano nei retroscena “storici” di quell’epoca, dove le sale cinematografiche erano ricolme di giovani ragazzi desiderosi di vedere l’ultimo film di fantascienza o dell’orrore.
Vediamo scorrere le inquietanti vicende della crisi dei missili di Cuba e al contempo vediamo le vicende di alcuni giovani alle prese con le prime esperienze sentimentali e desiderosi di farsi strada nel mondo degli adulti. Di fatto il film di Joe Dante vuole essere uno spiraglio di luce per i giovani che si interessano alla fantascienza e all’orrore.
Contro i benpensanti, Joe Dante scaglia un personaggio come il regista Lawrence Woolsey, interpretato meravigliosamente da un John Goodman che brilla di luce propria. Woolsey è un regista già molto noto, ma che in realtà non gode di un reale prestigio, soprattutto sotto il profilo economico, ma crede fermamente in quello che fa e al suo significato più grande: intrattenere e distogliere la mente dei giovani da quelli che sono i veri orrori, quelli che non spariscono quando chiudi gli occhi o quando sullo schermo appare la scritta “Fine”.
Lui che sembrerebbe ricordare vagamente Alfred Hitchcock in alcune sue pose di profilo in controluce, in realtà è un imponente elogio al cinema di William Castle, ideatore di stravaganti trovate pubblicitarie, di cui mi piace ricordare La casa dei fantasmi (1959) con Vincent Price, e un omaggio al cinema di fantascienza anni cinquanta con Assalto alla terra (1954), La cosa da un altro mondo (1951), Cittadino dello spazio (1955), Uomini sulla luna (1950) ecc.
Uno dei film meta-cinematografici più belli mai usciti al cinema con un ritmo eccezionale, dove la regia riesce a non farsi notare e a far emergere completamente una storia tesa, ma allo stesso tempo tranquilla ed armoniosa che vi condurrà ad un lieto fine divertente e calzante, essendo un film per ragazzi.