Generazione Z – L’anno di scuola visto con gli occhi di 13 neodiplomati
Con l’inizio di luglio sono arrivate le prime ondate di caldo e, per la gioia di molti studenti, è terminato l’anno scolastico. Per i ragazzi che hanno appena svolto l’Esame di Stato, l’arrivo delle vacanze è un vero toccasana: dopo numerose difficoltà e incomprensioni, il conseguimento del diploma sancisce l’addio al percorso scolastico superiore.
Proprio come quella dell’anno scorso, anche la maturità 2021 è stata piuttosto diversa dalle altre: tra mascherine, caos vaccini e nuova formula i ragazzi si sono dovuti adattare. A tal proposito, abbiamo intervistato 13 (ormai ex) studenti della provincia affinché spiegassero come hanno vissuto l’ultimo periodo scolastico, condizionato dalla pandemia e dalle insicurezze: tutti i “maturati”, con uno sguardo verso il prossimo futuro, hanno dato lettura di questa parte di scuola con grande lucidità.
Alla domanda su com’è stato il rapporto coi prof e coi compagni nell’ultimo periodo, la risposta è arrivata unanime: c’è stata collaborazione e gli insegnanti hanno fornito il loro aiuto e la loro esperienza; indipendentemente da com’è andata, insomma, l’atteggiamento è stato costruttivo da ambo le parti. Una voce femminile poi aggiunge: “Avere un rapporto umano con gli insegnanti non è scontato. Alcuni si sono dimostrati molto disponibili, altri meno, ma in sede d’esame tutti hanno cercato di venirci incontro e di farci ragionare su quanto avevamo appreso”.
L’argomento di maggior discussione riguarda invece le modalità di lavoro da remoto con cui gli studenti hanno dovuto seguire le lezioni: la famigerata DaD. Ritenuta da molti come una comodità, la didattica online ha limitato i contatti tra gli studenti, compromettendo così i rapporti interpersonali. “Le videochiamate sono un ottimo strumento per comunicare, ma da casa si è persa quella vicinanza che è fondamentale nel percorso scolastico”, spiega un intervistato. Altri diciannovenni hanno condiviso: “L’amarezza nel vedere cancellati alcuni rapporti è forte e si è protratta fino all’esito finale, ma ora il ciclo di studi è concluso e ci si potrà riprendere con gioia”. “Quest’anno alternare DaD e presenza (per quanto scomodo) – aggiunge un altro intervistato – ha aiutato a ristabilire le relazioni con gli insegnanti e si è comunque riusciti a sostenere un esame significativo”.
Il confronto sul tema delle lezioni online è però ancora più ampio. “In questo periodo di pandemia – sottolinea uno studente – abbiamo capito il ruolo centrale della tecnologia nelle nostre vite. Essa, pur essendo utile, non può però sostituirsi alla vita reale. Non dobbiamo lasciare che la praticità porti via la bellezza di alcune piccole cose come il parlarsi faccia a faccia o lo scrivere in penna sui quaderni”. Tutto questo, come fanno notare alcune ragazze, rischia di compromettere definitivamente quei rapporti che sono già traballanti: “Certe volte con i prof è mancata la fiducia e in alcuni casi ci siamo dovuti arrangiare completamente”; “con la didattica a distanza ognuno si deve arrangiare e così si rischia di perdere stima in sé stessi e negli altri”.
Dall’altra parte, crescono le aspettative in ottica lavoro o università. “Sia per chi proseguirà gli studi che per chi andrà a lavorare, le sfide saranno sempre più impegnative. Per non limitare le prospettive future, è buona cosa porsi con cauto ottimismo, sapendo che gli insuccessi sono dietro l’angolo.” E ancora: “l’augurio è quello di tornare presto alla normalità e di raggiungere i propri obiettivi sia nello studio che nel mondo del lavoro”; “La scuola ci ha formati per prendere le strade che desideriamo”.
Le incertezze da una parte, i desideri dall’altra. “Cambiare ambiente e lasciare un posto dove si è stati bene incute timore, ma i mutamenti saranno una grossa fonte di miglioramento. Per crescere è bene affrontarli e tenere le aspettative leggermente alte”. “Gli stimoli e le esperienze che la scuola ci ha dato andranno conservati per fare dei salti in avanti nella vita adulta, nella costante ricerca di cose nuove”.
I neodiplomati si avviano così verso il futuro, con la continua sete di sapere che li proietterà nel “mondo egli adulti”. E nel percorrere le strade dell’avvenire, saranno fondamentali tre elementi che la scuola, magistra vitae, ha saputo dar loro: scienza, fondamentale per superare la pandemia, curiosità (ricerca nei meandri della conoscenza) e speranza, un sentimento che accomuna tanti ragazzi e che, se mantenuta, tiene in vita il presente e i tempi futuri.
Si ringraziano per il prezioso aiuto gli studenti dei licei Corradini di Thiene, Quadri di Vicenza, Tron-Zanella e Martini di Schio; degli istituti tecnici Ceccato di Thiene, Rossi di Vicenza, Masotto di Noventa Vicentina: Vittoria Grendele, Sofia Reghellin, Virginia Bonollo, Francesco Buzzacchero, Tommaso Cisotto, Tommaso Ghiotto, Alessandro Perin, Enrico Pescara, Francesco Orlando, Marlene Gaspari, Anna Dal Santo, Edoardo Muraro, Samuele Visentin.