Spettacolando – From England with Love infiamma il Comunale di Vicenza
Martedì 19 marzo, nella Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza è andato in scena “From England with Love” il nuovo spettacolo della Shechter II, la compagnia giovanile di Hofesh Shechter, coreografo di origini israeliane naturalizzato inglese, musicista e compositore, tra i nomi cult della scena artistica internazionale.
Erano alte le aspettative per la prima ed esclusiva regionale del tour, un lavoro nuovo, che trasuda identità britannica, spurga le contraddizioni e magicamente omaggia il paese che ha l’ha adottato.
Una scelta precisa alla base del progetto: otto straordinari ballerini, età massima 25 anni, perché l’energia da sprigionare che ha in mente Shechter è quella del tutto o niente, destrutturata, libera e senza preconcetti.
Un’energia senza riserve, che ti sfinisce e ti cattura, dove i compromessi non sono in calendario e dove tutto dev’essere perfetto. La luce che inquadra i movimenti, i passi sulle musiche di Edward Elgar, Tomas Talis, Henry Purcell & William Henry Monk con un tripudio di rock elettronico, se proprio abbiamo voglia di etichettare i generi musicali. Quella continua alternanza di corpi di altezze diverse, dove non conta l’ordine ma solo le geometrie. Dove è tutto così perfetto che il saluto guantato che riporta alla mente alla Regina Elisabetta e l’unico modo possibile per congedarsi.
In un’ora di spettacolo per gli occhi e per il cuore, abbiamo impiegato venti minuti per ambientarci, venti per lasciarci andare e venti in cui abbiamo smesso di respirare per il timore di non riuscire a fare due cose contemporaneamente. Il risultato è quella leggera euforia che ti fa venir voglia di parlare con chi incontri fuori dal teatro e abbracciare delle persone anche sconosciute. Andare in un pub a ordinare pinte di birra finchè non suonano la campanella. Leggere Oscar Wilde e Jane Austen. Guardare tutti i film con Gwyneth Paltrow e Hugh Grant. Rivedere I love radio Rock. Chiamare la questura per rinnovare il passaporto e prendere il primo volo per Londra per andare al British Museum, mangiare fish and chips sul Tamigi, e sorridere camminando in una città dove guidano al contrario e rischi la vita ogni volta che attraversi la strada.
Se l’intento di Shechter era di portare sul palco un’ode all’impronta british, sì, c’è riuscito molto bene.
Paolo Tedeschi