Spettacolando – Pubblico scatenato al Teatro Comunale di Vicenza per il musical Cats

Foto di Gianluca Saragò

Al Teatro Comunale di Vicenza, in tre appuntamenti sold out, è arrivato “Cats”. Il musical campione di longevità e d’incassi in tutto il mondo infiamma anche la città dei magnagatti. Ed è con questo spirito goliardico che si può apprezzare ancor di più l’originale versione proposta con musiche di Andrew Lloyd Webber e testi tratti da Thomas Stearns Eliot.

Trenta artisti che ondeggiando senza freni tra le coreografie di Billy Mitchell, coreografo del West End londinese.
Con la regia e l’adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo (e le dovute autorizzazioni per le modifiche al testo), i gatti si impossessano della nostra Capitale, saltando con ironia ed eleganza sullo sfondo di una città che la storia l’ha scritta vivendola (ancora) con pienezza e superbia sulla sua pelle.

Il Colosseo sullo sfondo determina la sfrontatezza dei felini più amati è più bistrattati al mondo: indipendenti, vivaci, longevi, imprevedibili nelle loro manifestazioni di indifferenza e affetto.
Così una colonia di gatti umanizzati cantano e ballano sulle rovine della Città Eterna regalando momenti di magia a uno show che vive di sui sotto i riflettori di un incantesimo. I ballerini ci emozionano dal palco e si mescolano al pubblico con lo stesso spirito con cui beffardi dettano le regole di vita della nostra quotidianità.

Foto di Gianluca Saragò

Nella finzione dello spettacolo, in una speciale notte dell’anno, tutti i gatti del Jellicle si incontrano al Ballo Jellicle dove il loro capo Old Deuteronomy, annuncia chi tra loro potrà rinascere a nuova vita. Tra rapimenti e apparizioni, i felini dalle sette vite ci regalano momenti indimenticabili nei legami che si cementano tra un salto e un passo di danza.
L’eternità di questo spettacolo la si coglie nell’irresistibile attrazione verso un genere animale capace di turbarci e farci innamorare, lasciandoci di stucco e senza fiato di fronte a ogni loro gesto.

E’ un musical ma potrebbe essere uno spettacolo di danza, dal sapore circense: il confine tra realtà e fantasia, risate e amarezza, coraggio e magia, è a tratti indistinguibile, e ci regala una leggerezza eterea, propria della grandezza artistica. Uno spettacolo magnetico, sommerso dagli applausi del pubblico.

Paolo Tedeschi