Rubano duemila litri di gasolio in fattoria. Il titolare spara in aria e blocca un furfante
Far west in fattoria al calar delle tenebre. Si sono concluse martedì sera le scorribande di una combriccola di ladri di gasolio, intrufolatosi a più riprese in un’azienda agricola di Bressanvido fino ad imbattersi nel titolare. Armato di fucile, oltre che esasperato dopo aver subito il furto di circa 2 mila litri di carburante in due settimane. Due colpi sparati in area, una maldestro ladruncolo che si fa acciuffare dal fattore “sceriffo” e i carabinieri che prendono in consegna il componente della banda, un giovane marocchino di 25 anni. Per gli altri, ore contate.
Fattore contro malfattori. La vicenda di cronaca, raccontata minuziosamente nell’edizione odierna del Giornale di Vicenza, risale allo scorso martedì. Poco prima della mezzanotte Michele Frison, proprietario dell’azienda agricola locale, ha notato dei movimenti sospetti nell’area di campagna all’esterno dell’abitazione e intornoalle stalle per il bestiame dove sono ospitati i capi d’allevamento. Tempo di imbracciare la doppietta regolarmente detenuta, uscire di casa e subito il 52enne si sarebbe imbattuto in un terzetto di “visitatori” tutt’altro che graditi.
Vista la mal parata, il padrone di casa avrebbe sparato due colpi in aria, costringendo i malviventi alla fuga tra i campi diretti verso un probabile complice li attendeva a debita distanza, in macchina. Uno dei tre, però, in quei concitati attimi si rivela assai maldestro nel tentare di tagliare la corda, tanto da farsi acciuffare dall’allevatore di Bressanvido dopo un inseguimento tra campi e vigneti con il contributo di un parente accorso in aiuto.
Un paio di minuti dopo sono giunti sul posto i carabinieri, chiamati dai familiari. A loro è toccato il compito di far scattare le manette e prendere in consegna il giovane nordafricano (di 23 anni), che risiede a Cassola, già pregiudicato. Ayoub Rahli – questo il suo nome – è stato processato per direttissima: il furto aggravato contestatogli gli è valso per il momento il rinvio a giudizio e la libertà condizionata all’obbligo di firma.
Di fatto, l’unico componente della banda braccato già il giorno dopo è tornato libero. Le indagini proseguono al fine di individuare con certezza gli altri componenti della banda e restituire il maltolto al legittimo proprietario.