Il boccone “di traverso” rischia di soffocarlo. Soccorritore del Suem in pensione salvato dalla figlia
“Grazie Valentina, ti devo la vita“. E’ il messaggio di un padre ricolto alla figlia, dopo un lieto fine tutt’altro che scontato. Disavventura rischiosa ma che si più raccontare ora con il sorriso quella che un destino ai limiti del beffardo ha messo alla prova un 60enne vicentino, ex soccorritore professionale del Suem di Vicenza da poco in pensione e nonno a tempo pieno, che domenica a pranzo ha rischiato di soffocare a causa di un boccone andatogli di traverso. Un pezzetto di carne finito nella trachea anziché nell’esofago che ha rischiato di ucciderlo, dopo avergli fatto perdere i sensi.
A salvarlo da una possibile morte accidentale è stata la figlia Valentina, presente con lui al tavolo del ristorante dove era in corso un pranzo tra parenti, a Vancimuglio, nel comune di Grumolo delle Abbadesse. Il boccone che ostruiva le vie aeree è stato espulso e l’allarme è poi rientrato dopo il grosso spavento vissuto da tutti gli astanti e il personale presente nel locale. Per non parlare dei parenti presenti, tra cui un nipotino.
A darne notizia solamente oggi, dopo che la vicenda era “rimbalzata” negli ambienti della sanità vicentina nei primi giorni della settimana, è un ampio servizio del Giornale di Vicenza oggi pubblicato. Malcapitato protagonista dell’evento accidentale recente è stato Antonio Arcolin, “fresco di pensione” dopo oltre vent’anni trascorsi al Suem di Vicenza al posto di guida delle ambulanze che tante vite hanno salvato.
Sicuramente nel corso della lunga carriera in questo ambito si era trovato in prima persona ad assistere e/o agire in casi di emergenza analoghi a quello che gli è toccato nel corso del week end, mentre si trovava al ristorante. A salvarlo, oltre che alla freddezza e lucidità dimostrate dalla figlia, la manovra di Heimlich che si pratica da tergo con una sorta di “abbraccio” robusto all’altezza della bocca dello stomaco. Una pratica che, se eseguita a regola d’arte, permette di liberare le vie respiratorie da elementi estranei.
E salvare delle vite quando capitano deglutizioni imperfette di pezzi di cibo che impediscono la respirazione e possono portare alla morte, come tristemente già accaduto in passato anche nel Vicentino (a Gambugliano e a San Giorgio di Perlena in tempi recenti). Oltre a Valentina che ha permesso al suo papà di restituirle l’abbraccio in maniera convenzionale dopo la manovra di Heimlich riuscita, quindi, a concorrere al buon esito del salvataggio di un uomo va evidenziata ancora una volta l’importanza dei corsi di primo soccorso, salvavita come in questa occasione.