I vertici di Italpizza: “Nessun dipendente di Italgelato sarà lasciato indietro”

Contatti con le aziende della zona per assorbire gli esuberi e la possibilità di andare a lavorare presso lo stabilimento lombardo. Sono questi, in sintesi, i chiarimenti che ieri i vertici del gruppo emiliano Italpizza hanno fornito nell’incontro con la corposa delegazione della Cgil circa la decisione di chiudere lo stabilimento produttivo Italgelato di Camisano Vicentino.

“Italpizza – spiega il gruppo alimentare in un comunicato – ha sempre creduto nella realtà produttiva di Italgelato di Camisano Vicentino. Ne è riprova il fatto che, da socio di minoranza, ha sempre aderito a tutti gli aumenti di capitale, al punto che, recentemente, ne è diventata socio di maggioranza. Lo scorso anno sono stati disposti ulteriori investimenti produttivi, nonostante ciò, a più di un anno di distanza, lo stabilimento di Camisano si è rivelato una struttura produttiva sovradimensionata rispetto ai volumi di vendita, non più adeguata per gli standard richiesti dal mercato e dai clienti della marca privata, le private label, e tecnologicamente limitata rispetto ad altro stabilimento del gruppo, situato nel mantovano”.

“Al fine di salvaguardare la continuità aziendale, pertanto, – aggiunge quindi la nota – è stata presa la decisione di chiudere lo stabilimento di Camisano Vicentino, trasformando la Italgelato in una commerciale e concentrando l’intera produzione del gelato presso altra azienda del gruppo nel mantovano, dove sarà possibile allargare la gamma a prodotti come dessert e confezioni, non solo a barattolo, ma anche a ‘bicchiere’. Durante il confronto con i delegati di Cgil, i vertici del gruppo Italpizza, chiarite le motivazioni oggettive che hanno portato alla decisione di chiusura dello stabilimento di Camisano Vicentino, hanno ribadito quindi la volontà di non lasciare indietro nessuno dei dipendenti direttamente coinvolti nel provvedimento”.

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Quanto alla gestione degli esuberi, Italpizza sottolinea che dei 18 lavoratori coinvolti, sono solo 8 gli operai che necessiterebbero di essere ricollocati e che il gruppo si è già attivato per “individuare soluzioni concrete ed ha ottenuto la manifestazione di interesse da parte di importanti aziende del territorio vicentino a valutare possibili assunzioni. Per coloro che non saranno interessati a rimanere nel territorio, Italpizza ha dato la propria disponibilità a ricollocare questi lavoratori presso altre aziende del gruppo”.

L’azienda ha espresso, sempre secondo la nota, “la disponibilità ad incontrare le istituzioni al fine di illustrare in modo adeguatamente informato le motivazioni oggettive che stanno dietro a questa sofferta decisione”. Il confronto con la Cgil è quindi stato riaggiornati ad un prossimo incontro, già programmato per la mattina del 10 settembre. “Ribadiamo il nostro senso di responsabilità nei confronti della tutela dei posti di lavoro, – si conclude la nota stampa – cercando di trovare sempre il giusto compromesso a favore delle maestranze”.

Il gruppo Italpizza
Leader nella produzione di pizze surgelate, l’azienda è stata fondata nel 1991 e oggi sviluppa un volume d’affari di oltre 370 milioni di euro, di cui il 60% sui mercati esteri ripartito in 58 Paesi. Produce, in sei stabilimenti con una capacità produttiva complessiva di 435 milioni di pizze, sia a marchio proprio, che a marchio dei principali retailer al mondo, impiegando oltre 1.700 addetti.