Prof di spagnolo muore a 45 anni per un cancro: aveva insegnato anche a Rosà e Vicenza
Si è spento a soli 45 anni, lasciando la compagna Elisa Sgarbossa e le due figlie piccole Isabella e Angelica, dopo aver lottato a lungo conto il cancro. Marco Tognon, professore di spagnolo, è morto nella sua abitazione a Cittadella. Nato a Sandrigo e cresciuto a Pozzoleone, attualmente insegnava spagnolo all’istituto tecnico Girardi di Cittadella.
Apprezzato per la passione con cui insegnava e stava con i suoi studenti, Marco Tognon in passato aveva insegnato anche alla scuola media di Rosà e al liceo Pigafetta di Vicenza. I funerali si terranno domani, venerdì 31 marzo, alle ore 15.30 nel Duomo di Cittadella, preceduti oggi, giovedì 30 marzo, dalla preghiera di suffragio sempre in Duomo.
La dipartita di Marco Tognon sarà dono attraverso i suoi organi, che ridaranno la vista ad altre persone: sono state infatti donate le cornee e i bulbi oculari, mentre la famiglia invita a presentare eventuali offerte alla Città della Speranza. Lascia anche il padre Giuseppe e la madre Maria Adele.
Toccante il messaggio pubblicato sul sito dell’Istituto Girardi dove insegnava. “Marco Alfonso Tognon, professore di Spagnolo della 1CA, della 4AT, della 3AR, della 3BR, della 4AR e della 5AR, stimato collega e amico questa notte ci ha lasciato dopo una lunga malattia. Dopo aver viaggiato e lavorato in giro per il mondo, qualche anno fa si è stabilito tra noi, portando la sua professionalità e la sua passione tra gli studenti ed i colleghi, con i quali è riuscito a creare un legame forte”.
“E’ stato molto più di un collega – prosegue il testo – capace di dedicare tempo e fantasia agli studenti ed alle attività condivise. Ad un certo punto ha incrociato un male incurabile, contro il quale ha lottato con dignità fin da subito, condividendo la sofferenza e la speranza con le persone che lo hanno stimato e sostenuto. Si è spesso dovuto assentare per concentrarsi in questa sua battaglia, ed ogni volta che tornava in servizio era un gioia per noi tutti, perché sapevamo quanto contasse per lui esserci. Non abbiamo fatto in tempo a salutarlo, perché abbiamo sperato, come già accaduto, che ci saremo rivisti presto. Lascia un vuoto incolmabile ma anche una grande eredità: la sua bontà, la sua discrezione, la sua ironia, l’saranno sempre un punto fermo per tutti noi, alunni e docenti. La sua luce ci guiderà con dolcezza e con discrezione, come discreta, ma solida e forte, è stata la sua presenza. Marco ha vissuto a testa alta il tempo della sua “Passione” e siamo certi che ora sia giunto per lui il momento della Pasqua. Ci stringiamo alla sua famiglia, alla moglie Elisa, alle figlie Isabella e Angelica e ai suoi genitori, esprimendo la nostra vicinanza e il nostro infinito affetto”.