3 film Disney per alleviare il torpore
In un futuro lontano eppure così aperto ai nostri occhi, si prevede che quello spettacolo audio-visivo chiamato cinema si potrebbe spostare dalla sacralità della sala cinematografica al sempre più perfezionato schermo televisivo. Una teoria che già nella massiccia diffusione di quella scatola elettronica, chiamata “televisione”, trovava un primitivo segnale di allarme.
Ad oggi sono innumerevoli le piattaforme che si servono di questo mezzo per portare intrattenimento nelle nostre case, soprattutto di questi tempi, dove il contenimento è l’unica cosa che sembrerebbe contare.
Chiusi nelle nostre case, presi dallo sconforto e dal timore per il futuro che ci attende, spero di alleggerire questo nefasto tempo, consigliando tre titoli provenienti dalla fucina di Disney+.
Il fantasma del pirata Barbanera
Sulla costa della Carolina del Nord, è situata la piccola città di Godolphin. Un comunità alquanto allegra, caratterizzata da una meschina malavita, campeggiata dal Sig. Seymour, il quale sta tentando con ogni mezzo di sottrarre a delle vispe vecchiette l’antica locanda lasciatagli qualche secolo prima da quello che loro ritengono un loro antenato: il pirata Edward Teach, noto come il pirata Barbanera.
A Godolphin giunge Steve Walker, il nuovo allenatore della squadra di atletica, il quale si troverà, su consiglio di un giovane del luogo, a pernottare alla locanda di Barbanera. Sfortuna vuole che quella sera vi sia un’asta di beneficenza a cui Walker prende attivamente parte, sia per ingraziarsi le attenzioni di una giovane donna, sia per rispondere in modo deciso alle provocazione del Sig. Seymour che lo ammonisce dal fare ulteriori offerte. Walker alza bruscamente l’offerta e si aggiudica uno scaldaletto che si dice fosse appartenuto alla moglie del vecchio pirata.
Quella notte, per una disattenzione, il manico del scaldaletto si spezza e al suo interno Walker troverà un’antica pergamena su cui vi sono riportare alcune formule che Walker inavvertitamente si cimenta a pronunciare, risvegliando il fantasma di Barbanera.
Tratto dall’omonimo romanzo di Ben Stahl, “Il fantasma del pirata Barbanera” di Robert Stevenson si rivela essere una storia piacevolmente divertente, dove il duo composto da Peter Ustinov e Dean Jones da il meglio di sé in scenette fortemente dinamiche e comiche. Il film è accompagnato anche da una buona dose di effetti speciali che la fanno da padrone in certe sequenze, regalando uno spettacolo tanto accattivante quanto divertente.
Pomi d’ottone e manici di scopa
Durante i bombardamenti di Londra della Seconda guerra mondiale, tre giovani fratelli, Charlie, Carrie e Paul, vengono mandati al sicuro nella campagna inglese, dove ha dimore la scorbutica seppur affascinante Miss. Price che li accoglie freddamente in casa propria.
I ragazzi sono insospettiti da Miss. Price. La donna nasconde loro un piccolo segreto. Nottetempo Miss Price si esercita per diventare una strega e tra erronee formule magiche e maldestri voli notturni su di una scopa, i ragazzi smaschereranno ben presto la sua vera natura. La donna, decisa a non farsi scoprire da nessun altro, sigilla un patto con i tre ragazzi: dona loro un incantesimo per viaggiare dove essi desiderino, a patto che i ragazzi non rivelino a nessuno le sue doti magiche. I ragazzi accettano il dono dell cara signora e tra i quattro nasce una sana amicizia.
L’indomani a Miss. Price giunge una notizia: la scuola di magia per corrispondenza che lei frequenta e che le forniva il materiale su cui esercitarsi ha chiuso e la donna si trova così a metà di un incantesimo che le sarebbe servito per aiutare il proprio paese durante le fasi di combattimenti. Presa dallo sconforto chiede aiuto all’incantesimo di viaggio fatto ai tre ragazzi, i quali acconsentono ad accompagnarla fino a Londra a cercare l’emerito professor Emelius Brown, il preside della scuola di magia.
Giunti a Londra i quattro scovano un prestigiatore ambulante, alquanto esiguo a livello di magia, che si rivelerà essere nulla poco di meno che l’esimio professore. Miss. Price è irritata dalla falsità del professore ed Emelius è scioccato dal scoprire che i suoi incantesimo funzionano veramente.
Miss. Price vuole sapere da Emelius dove si trova il resto del materiale promessogli per completare così la sua magia. Emelius le racconta di aver trovare un vecchio libro di magia da un robivecchi, ma di aver solo una parte del libro contenente la formula magica. Presto il robivecchi e il suo tirapiedi si faranno presto vivi, interessati anche loro a possedere la potente formula magica.
Tratto dal racconti di Mary Norton, “Pomi d’ottone e manici di scopa” di Robert Stevenson è un film dalle atmosfere aggraziate e con una melodiosa colonna sonora che diverte nei momenti in cui l’animazione entra in contatto con la realtà, regalando una bella storia che rivela il suo intento patriottico, senza renderlo petulante.
Elliott il drago invisibile
Peter è un giovane orfanello che sta fuggendo dalla sua terribile famiglia adottiva: i Gogan. Questi lo maltrattano e lo sfruttano, ma Peter riesce a fuggire ed a rifugiarsi a Passamaquody, un piccolo borgo marinaro.
Peter ha un amico molto speciale: Elliott un drago che riesce a diventare invisibile. Peter fa amicizia con Lampada, il custode del faro, e con sua figlia Nora, i quali, venuti a sapere la sua triste storia, lo accolgono in casa loro.
Peter viene a sapere da Nora che il suo futuro marito è disperso in mare e per sdebitarsi di tutto il bene che Nora e Lampada gli hanno fatto, chiede a Elliott di andarlo a cercare in mare.
Nel frattempo in città giunge un personaggio alquanto losco, il Dr. Terminus, un venditore ambulante che vende medicine fasulle spacciandole per cure miracolose. Venuto a sapere di Peter e di Elliott, Terminus architetterà un piano malefico per riportare Peter dai Gogan e con l’aiuto di quest’ultimi imprigionare Elliott per poi ucciderlo e farne del medicinale.
Un film su soggetto originale di Seton Miller e S.S. Field che in origine non doveva presentare così ampiamente il personaggio di Elliott, ma gli animatori forzarono la mano alla produzione, regalandoci tutte quelle sequenze dove il drago interagisce con i diversi personaggi. Grazie alla mano di animatori come Don Bluth, Gary Goldman e John Pomeroy, il film prende vitalità con la presenza di Elliott, ma anche i personaggi di contorno si rivelano comunque pittoreschi nel loro essere completamente sopra le righe.