11 settembre 20 anni dopo: l’America si è fermata per le commemorazioni
In una New York blindata per l’allerta terrorismo, si è celebrato il ventesimo anniversario degli attacchi dell’11 settembre 2001. “L’unità è la nostra forza”, ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ricordando le quasi 3000 vittime. Il capo della Casa Bianca, insieme agli ex presidenti Barak Obama e Bill Clinton, ha partecipato alle commemorazioni a Ground Zero insieme a sua moglie Jill. Erano presenti tra gli altri: le ex first lady Michelle Obama e Hillary Clinton, l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg e la speaker della Camera Nancy Pelosi.
Il discorso di Joe Biden. Il presidente americano ha detto: “Come nazione, non dobbiamo mai dimenticare coloro che abbiamo perso durante uno dei momenti più bui della nostra storia e il dolore duraturo delle loro famiglie e dei loro cari. Vent’anni fa quasi 3mila vite sono state interrotte da un indicibile atto di codardia e odio”. Osservati due minuti di silenzio: alle 8.46 ora dell’attacco alla Torre Nord e alle 9.03 ora del secondo attacco alla Torre sud del World Trade Center. A seguire sono stati letti i nomi delle persone morte negli attacchi.
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Mentre a Shanksville, in Pennsylvania, dove si schiantò per l’eroismo di alcuni passeggeri il volo 93 inizialmente diretto contro il Congresso a Washington, era presente Kamala Harris. La vicepresidente americana ha dichiarato: “I giorni che sono seguiti all’11 settembre ci ricordano che l’unità è possibile in America. L’unità è fondamentale: è essenziale per la nostra prosperità, per la nostra sicurezza nazionale”. Presente a Shanksville anche George W.Bush. L’ex presidente che era in carica quando ci fu la tragedia, ha detto: “Siamo orgogliosi del nostro Paese ferito”.
La sorpresa “The Boss”. Bruce Springsteen è intervenuto alla cerimonia di New York per il 20esimo triste anniversario degli attentati dell’11 settembre 2001. La sua presenza non era stata annunciata. Springsteen, in abito scuro e accompagnato dalla chitarra, ha interpretato “I’ll see you in my dreams” in uno dei momenti di pausa della lettura dei nomi delle quasi 3mila vittime degli attentati terroristici.