Afghanistan, kamikaze contro agenzia di stampa a Kabul: almeno 40 morti
Almeno 40 persone hanno perso la vita e 30 sono rimaste ferite in un attentato suicida a Kabul in Afghanistan dove un kamikaze si è fatto esplodere alla sede del Tabian Media Center (organizzazione culturale gestita da un religioso sciita), all’interno del quale si trova una scuola islamica e gli uffici dell’agenzia di stampa Sadai Afghan (Voce afghana), probabile bersaglio dell’attentato e nei cui locali era in corso una riunione di studenti, riferisce il direttore dell’agenzia, Sayed Hasan Hussaini.
“L’obiettivo degli attacchi era un centro culturale Tabayan, dove si stava svolgendo una cerimonia per ricordare il 38esimo anniversario dell’invasione sovietica dell’Afghanistan, quando c’è stata l’esplosione”, ha spiegato il portavoce del viceministro degli Interni, Nasrat Rahimi.
Il bilancio delle vittime, quasi tutte civili, è stato confermato ai giornalisti dal portavoce del ministero dell’Interno, Nasrat Rahimi, che ha inoltre riferito che dopo l’attacco suicida ci sono state altre due esplosioni.
Secondo la tv locale Tolo, tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Uno dei suoi reporter si è recato all’ospedale dove sono stati trasportati i feriti e ha riferito che le famiglie sono sotto shock e stanno cercando i corpi dei loro parenti.
Il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha duramente condannato l’attacco definendolo un crimine contro l’umanità: “Con l’attacco odierno, e con quelli contro moschee e centri culturali, i terroristi commettono crimini contro l’umanità, con atti che sono contro tutti i principi islamici ed umanitari”.
Non c’è stata ancora alcuna rivendicazione. Via Twitter, i talebani hanno escluso qualsiasi loro coinvolgimento.