Ancora proteste in Francia. Darmanin: “La Repubblica vincerà”. Morto manifestante caduto dal tetto
In Francia non si placa la rivolta per la morte di Nahel per mano della polizia. Da Marsiglia a Lione, da Grenoble e Saint-Etienne, passando per Parigi, le proteste si moltiplicano scuotendo un intero Paese che corre ai ripari con la linea dura: blindati per le strade, grandi eventi annullati, nessun mezzo di trasporto dopo le 21 e 45mila agenti schierati. Le immagini delle devastazioni sono impressionanti, quello che resta di edifici, negozi, scuole, auto, dopo gli incendi e gli assalti dei gruppi più violenti fa assomigliare molte banlieue a un paesaggio di macerie.
A Marsiglia sono state fermate decine di persone a margine di incidenti nel centro della città dove sono scoppiati scontri tra piccoli gruppi di manifestanti e forze dell’ordine, con fitte sassaiole. Scontri anche a Lione, davanti al municipio: la folla si è riversata nel centro della città e la polizia ha risposto con gas lacrimogeni ai petardi lanciati dai manifestanti incappucciati. Tensione anche a Parigi, dove una manifestazione non autorizzata è stata dispersa a place de la Concorde. Durante le proteste della notte di giovedì, un giovane manifestante è caduto dal tetto di un supermercato a Rouen, nel nord: è morto ieri pomeriggio.
Nel complesso, l’ultima notte è sembrata più tranquilla rispetto al giorno prima, soprattutto in Ile-de-France dove si è recato il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, per ringraziare la polizia. “Vincerà la Repubblica, non i rivoltosi” ha detto da Mantes-la-Jolie annunciando ai microfoni di BFMTV che almeno 471 persone sono state arrestate.
Il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron non ha dichiarato lo stato d’emergenza, come molti prevedevano, ma ieri ha lanciato un appello ai genitori dei manifestanti: “Teneteli in casa”. Anche i social, dove i black bloc si coordinano, sono stati chiamati alle loro responsabilità. Mentre dall’Onu arriva l’appello alla Francia di affrontare “seriamente i gravi problemi di razzismo e discriminazione sociale all’interno delle forze dell’ordine”.
Oggi a Nanterre sono in programma i funerali del ragazzo: in città sperano che non finiscano con i violentissimi incidenti di ieri in coda alla ‘marcia bianca’ promossa dalla madre della vittima.