Attacco russo contro Kiev, torna il black out di emergenza. Stazioni metro trasformate in rifugi
Il ministero della Difesa di Mosca informa che le forze russe hanno compiuto oggi massicci attacchi sulle infrastrutture energetiche ucraine. “Il massiccio attacco russo ha preso di mira l’industria dell’energia ucraina – ha detto il ministro dell’Energia, Herman Galushchenko, sottolineando – La situazione è difficile, le conseguenze degli attacchi sono in fase di chiarimento, i tecnici sono al lavoro”. In precedenza, l’operatore del sistema di trasmissione Ukrenergo aveva introdotto interruzioni di corrente elettrica di emergenza.
Mentre il presidente ucraino Zelensky annuncia che le sue forze militari sono avanzate da uno a tre chilometri in alcune aree dell’Oblast di Kursk in Russia, conquistando altri due insediamenti nella regione, bombe e raid aerei russi si stanno abbattendo su Kiev e in diverse regioni: ci sarebbero almeno 4 morti. Sono 15 le regioni ucraine colpite da massicci attacchi russi e sono state almeno sette le esplosioni udite questa mattina nei cieli di Kiev dove è stato introdotto il black out di emergenza che ha causato ritardi e fermi dei treni. Quattro stazioni della metropolitana della capitale sono state trasformate in rifugi.
Kramatorsk è bersagliata con un missile Iskander delle forze russe: un morto tra la squadra della Reuters che seguiva la guerra in Ucraina e quattro altri cronisti feriti. A seguito di quanto sta accadendo le difese aeree polacche e della Nato sono state attivate nella parte sud-orientale della Polonia.
Intanto, Papa Francesco lancia un appello: “Non sia abolita direttamente o indirettamente nessuna chiesa cristiana in Ucraina. Le chiese non si toccano!”. Un riferimento diretto alla decisione del Parlamento ucraino, che ha approvato un disegno di legge che vieta le attività dei gruppi religiosi legati alla Chiesa ortodossa russa.