Attentato a Solingen, arrestato il killer. L’Isis rivendica l’attacco

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È stato arrestato l’autore dell’attacco a Solingen avvenuto venerdì sera durante una festa per i 650 anni dalla fondazione della cittadina. L’uomo, un siriano di 26 anni, ha ucciso con un coltello tre persone e ne ha ferite in modo grave altre otto; ieri sera si è arreso agli agenti di un’auto di pattuglia e poco dopo ha confessato. Secondo Bild il 26enne, sotto la pioggia e ancora coperto di sangue, si sarebbe avvicinato agli agenti poco dopo le 23 dicendo: “Sono io quello che state cercando”.

Poco prima la polizia aveva fatto irruzione in un centro per richiedenti asilo che si trova a soli 300 metri dal Fronhof, il luogo dell’attacco, e a 150 metri dal punto in cui gli investigatori hanno trovato l’arma forse usata venerdì sera dall’assassino. “Ora abbiamo la persona che abbiamo cercato tutto il giorno – ha detto il ministro degli Interni – Sono state sequestrate anche le prove”. Gli agenti hanno fermato un altro uomo siriano di 36 anni ritenuto inizialmente l’aggressore ma hanno poi precisato che era solo un testimone. Molti residenti sono stati a lungo interrogati.

L’Isis ha rivendicato l’attentato e in una dichiarazione dell’agenzia di stampa jihadista Amaq su Telegram scrive: “L’autore dell’attacco a un raduno di cristiani nella città di Solingen in Germania era un soldato del gruppo dello Stato islamico. L’attacco è stato effettuato per vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque”.

Secondo il Welt, un testimone avrebbe riferito di aver sentito l’aggressore gridare “Allah Akbar” durante l’attacco. L’uomo era arrivato in Germania nel 2022 e aveva chiesto asilo a Bielefeld, ottenendolo, e finora non aveva attirato l’attenzione in quanto islamista radicale.