Bielorussia, l’Ue: Il giuramento di Lukashenko è illegittimo. Proteste e arresti a Minsk
Il giuramento di Alexander Lukashenko “manca di qualsiasi legittimazione democratica“. È lapidaria l’uscita l’Unione Europea all’indomani della cerimonia d’insediamento di Alexander Lukashenko, svoltasi in gran segreto, in Bielorussia. Il leader si è insediato per la sesta volta alla guida del Paese con un giuramento lampo, mentre fuori decine e decine di manifestazioni non autorizzate (almeno 59) infiammavano le strade. “L’Europa – ribadisce ancora una volta l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Javier Borrell – non riconosce i risultati falsificati delle elezioni in Bielorussia”.
Sono oltre 360 le persone arrestate con la forza nelle proteste di ieri. Di queste, oltre 250 sono finite in manette solo a Minsk, la capitale, stando ai numeri diffusi dal ministero dell’Interno bielorusso. Diverse decine sono invece le persone rimaste ferite negli incidenti nel corso delle varie manifestazioni.
Nei tanti video diffusi in rete, è possibile notare in alcuni casi la brutalità della polizia nell’atto di trarre in arresto i manifestanti. Gli agenti hanno respinto con lacrimogeni e idranti le persone che hanno circondato il palazzo presidenziale mentre il presidente Lukashenko stava giurando alla cerimonia di insediamento tenuta segreta fino all’ultimo.
D’ora in avanti, hanno promesso gli oppositori al regime di Lukashenko, saranno messe in campo “proteste a oltranza, con azioni di disobbedienza“. E oggi l’Unione europea ribadisce ufficialmente il pieno appoggio ai cittadini bielorussi che andranno avanti con le proteste e condivide con loro il diritto “a essere rappresentati da chi sceglieranno liberamente, attraverso nuove elezioni inclusive, trasparenti e credibili“.