Bombardato panificio a Makariv, almeno 13 morti. Oltre 1.300 posti letto messi a disposizione in Italia
Mentre è cominciato il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina, anche questa volta in Bielorussia, Kiev è sempre più sotto assedio e in periferia la situazione è catastrofica. Un panificio industriale a Makariv, a una cinquantina di chilometri da Kiev è stato bombardato e secondo i servizi di soccorso ucraini il bombardamento avrebbe provocato almeno 13 morti. Su un messaggio apparso su Telegram e quasi subito rimosso al momento dell’esplosione all’interno del panificio ci sarebbero state circa 30 persone.
Il ministero della Difesa russo oggi ha dichiarato il cessate il fuoco per l’avvio di sei corridoi umanitari in Ucraina ma i civili, sottolineano i media internazionali, vengono portati anche in Russia e Bielorussia, Paese alleato di Mosca e per questo i corridoi umanitari vengono rifiutati da Kiev. “E’ inaccettabile la proposta di evacuare la popolazione civile ucraina, tra cui gli stranieri e circa 2000 studenti, verso la Federazione Russa. Chiediamo di accettare inderogabilmente i corridoi umanitari da noi stabiliti“, afferma la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk. Secondo un video geolocalizzato della Cnn, i carri armati russi stanno prendendo posizione in un’area densamente popolata appena ad ovest di Kiev. La clip di 17 secondi sarebbe stata filmata da un residente in un condominio nel distretto di Irpin, luogo in cui le forze russe hanno sparato verso la capitale, tra ieri e oggi, uccidendo diversi civili.
L’Italia è stata intanto inserita nella lista dei cosiddetti “Paesi ostili” compilata dal Cremlino: sono tutti quegli Stati che hanno applicato sanzioni contro Mosca: nell’elenco compaiono tra gli altri gli Usa, i Paesi Ue, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera e, ovviamente, la stessa Ucraina. Secondo il decreto, lo Stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intanto afferma che i primi obiettivi sul tavolo dei negoziati sulla guerra russo-ucraina devono essere la tregua e l’evacuazione dei civili. Di Maio sottolinea che la diplomazia non ha i tempi delle bombe. “Chi si aspetta una soluzione a breve non ha capito la gravità della guerra, ci vuole tempo. Prima – aggiunge – dobbiamo riuscire a ottenere un cessate il fuoco per evacuare i civili. Non si risolve la guerra con una guerra più grande”.
Sono più di 200 le strutture sanitarie ucraine lungo le linee di conflitto e l’Oms evidenzia come la possibilità di offrire assistenza ai malati e ai feriti sia diventata molto difficile. Tre importanti impianti di ossigeno sono stati chiusi e le forniture a rischio ostacolano anche la cura di pazienti Covid. Si rischia un aumento di focolai tra rifugiati e sfollati. Intanto il dipartimento della protezione civile italiana ha attivato la cross-centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario nei confronti dei profughi ucraini attualmente presenti in Polonia, Romania, Slovacchia e Moldavia. Sono 17.286 i cittadini ucraini entrati finora nel nostro Paese: si tratta di 8.608 donne, 1.682 uomini e 6.996 minori. Lo ha riferito il ministero dell’Interno, segnalando che sono stati registrati nel giro di 24 ore oltre tremila arrivi. Le principali destinazioni risultano essere Roma, Milano, Bologna e Napoli, dove i profughi hanno raggiunto familiari e conoscenti già presenti in Italia. Al momento sono oltre 1.300 i posti letto resi disponibili nell’ambito delle strutture sanitarie regionali.