Brasile, diga crollata: stop alle ricerche dei dispersi
Le autorità brasiliane hanno sospeso le ricerche di eventuali superstiti al crollo della diga di Brumadinho, nel timore che anche un’altra diga vicina possa cedere da un momento all’altro.
Il crollo della diga di scarti minerari ha lasciato un pesante bilancio di vittime: 34 morti confermati finora e almeno 296 dispersi. Il presidente Jair Bolsonaro, dopo un sopralluogo in elicottero della zona, ha detto: “E’ difficile non essere commossi”.
Secondo le autorità brasiliane, il crollo della diga ha provocato il versamento di circa 13 milioni di metri cubi di rifiuti minerari, il che equivale a circa il 20% del materiale fuoriuscito dopo il crollo di Mariana nel 2013.
Se però da un lato il danno ambientale è più contenuto, dall’altro il bilancio di vittime sarà probabilmente molto più pesante. A Mariana, infatti, i morti furono 19, mentre ora ai 34 morti confermati si aggiungono gli almeno 296 dispersi.
Durissimo il commento di Greenpeace di fronte a questa nuova catastrofe, che definisce “crimine ambientale”.
Secondo l’associazione che tutela l’ambiente “questo nuovo disastro dimostra disgraziatamente che lo Stato e le compagnie del settore minerario non hanno imparato la lezione”. Per l’organizzazione “questi non sono incidenti, sono crimini ambientali che devono essere investigati, puniti e riparati”.