Cina, condannato a morte l’attentatore della strage di novembre. Uccise 35 persone

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Il governo cinese ha eseguito la condanna a morte di Fan Weiqiu, l’uomo che lo scorso novembre aveva ucciso 35 persone in un attentato compiuto con un’auto nella città meridionale di Zhuhai. Lo rende noto l’emittente statale cinese Cctv, affermando che un tribunale ha disposto l’esecuzione della pena capitale emessa per “Fan Weiqiu in conformità con l’ordine di esecuzione emesso dalla Corte suprema del popolo”.

Fan, 62 anni, lo scorso 11 novembre aveva guidato deliberatamente un piccolo Suv tra la folla di persone che si allenavano all’esterno di un complesso sportivo. In quello che è stato l’attacco più mortale in Cina dal 2014, l’uomo uccise 35 persone e ne ferì 43. Fan è stato condannato a morte il mese scorso e un tribunale ha dichiarato che le sue motivazioni “erano estremamente vili, la natura del crimine estremamente atroce, i metodi particolarmente crudeli e le conseguenze particolarmente gravi, causando un danno significativo alla società”.

La Corte popolare intermedia di Zhuhai ha provveduto all’esecuzione di Fan in conformità con l’ordine di esecuzione emesso dalla Corte suprema del popolo. Dopo i fatti dell’11 novembre, Fan fu arrestato e portato in ospedale dove finì in coma a causa delle ferite autoinflitte nell’ambito di un tentativo di suicidio, spiegò la polizia, motivando la strage come alimentata dalla frustrazione per gli aspetti economici di un divorzio.  Poi è stato condannato a morte il 27 dicembre per le motivazioni del gesto. La Corte suprema del popolo del Guangdong ha esaminato la sentenza e l’ha segnalata alla Corte suprema del popolo di Pechino per l’approvazione fino agli sviluppi odierni. La Cctv ha poi riferito che la pena capitale è stata eseguita anche nei confronti di Xu Jiajin, che lo scorso anno uccise 8 persone a colpi di coltello, ferendone altre 17, in un’aggressione alla Wuxi University, nella provincia di Jiangsu.