Clima, ONU: “Il pianeta è sull’orlo del baratro”
Allarme da parte dell’Organizzazione meteorologica mondiale: nella conferenza stampa di presentazione del report sull'anno 2023 in corso a Ginevra la segretaria generale dell'Organizzazione meteorologica internazionale, Celeste Saulo afferma: “Dopo aver registrato il decennio più caldo della storia, l'ONU avverte che il pianeta è sull'orlo del baratro. L'anno scorso le temperature hanno superato tutti i record, le ondate di caldo hanno colpito gli oceani e i ghiacciai hanno subito riduzioni drammatiche. Il 2023 è stato di gran lunga l'anno con le temperature più alte, il periodo di 10 anni più caldo mai registrato.
Secondo il rapporto dell’Onu l'anno scorso la temperatura media in prossimità della superficie era di 1,45 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali, pericolosamente vicina alla soglia critica di 1,5 gradi che i Paesi avevano concordato di non voler superare negli accordi sul clima di Parigi del 2015.
“Il rapporto – sottolinea la segretaria generale dell'Organizzazione meteorologica internazionale, Celeste Saulo – dovrebbe essere visto come un allarme rosso per il mondo”. Il problema non è però solo l'aumento delle temperature: “Ciò a cui abbiamo assistito nel 2023, in particolare con il calore senza precedenti dell'oceano, il ritiro dei ghiacciai e la perdita del ghiaccio marino antartico – spiega la Saulo – è motivo di particolare preoccupazione”.
È allarmante che lo scorso anno le ondate di caldo marino hanno colpito quasi un terzo dell'oceano globale in una giornata media. “Queste ondate di caldo marino più frequenti e intense avranno profonde ripercussioni negative sugli ecosistemi marini e sulle barriere coralline”, avverte ancora la Saulo.
È allarmante che lo scorso anno le ondate di caldo marino hanno colpito quasi un terzo dell'oceano globale in una giornata media. “Queste ondate di caldo marino più frequenti e intense avranno profonde ripercussioni negative sugli ecosistemi marini e sulle barriere coralline”, avverte ancora la Saulo.
I ghiacciai hanno subito la più grande perdita di ghiaccio da quando sono iniziate le registrazioni nel 1950. In Svizzera i ghiacciai alpini, ad esempio, hanno perso il 10% del loro volume rimanente solo negli ultimi due anni. Anche l'estensione del ghiaccio marino antartico è di gran lunga la più bassa mai registrata. La sua estensione massima alla fine dell'inverno australe era di circa un milione di chilometri quadrati inferiore a quella dell'anno record precedente, equivalente alla dimensione di Francia e Germania messe insieme.
“Il continuo riscaldamento degli oceani, combinato con il rapido scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali, ha portato lo scorso anno il livello del mare al suo punto più alto da quando sono iniziate le registrazioni satellitari nel 1993” rivela il rapporto: l'innalzamento del livello medio globale del mare negli ultimi dieci anni (2014-2023) è stato più del doppio del tasso registrato nel primo decennio di registrazioni satellitari.
Le popolazioni vengono messe a dura prova dai drastici cambiamenti del clima che alimentano eventi meteorologici estremi, inondazioni e siccità, innescano spostamenti e aumentano la perdita di biodiversità e l'insicurezza alimentare. “La crisi climatica è la sfida decisiva che l'umanità deve affrontare ed è strettamente intrecciata con la crisi della disuguaglianza” sottolinea ancora Saulo.
Le popolazioni vengono messe a dura prova dai drastici cambiamenti del clima che alimentano eventi meteorologici estremi, inondazioni e siccità, innescano spostamenti e aumentano la perdita di biodiversità e l'insicurezza alimentare. “La crisi climatica è la sfida decisiva che l'umanità deve affrontare ed è strettamente intrecciata con la crisi della disuguaglianza” sottolinea ancora Saulo.
Secondo il segretario generale, Antonio Guterres, il pianeta è sull'orlo del baratro. “La Terra sta lanciando una richiesta di soccorso; l'inquinamento da combustibili fossili sta creando un caos climatico fuori scala e i cambiamenti si stanno accelerando”.