Coronavirus, al via i rimpatri. Prima vittima fuori dalla Cina
Partirà nelle prossime ore dall’aeroporto di Pratica di Mare, vicino Roma, l’operazione dell’Aeronautica militare che riporterà a casa 67 italiani rimasti bloccati a Wuhan dopo lo scoppio dell’epidemia di coronavirus, mentre si lavora per rimpatriarne altri.
Arriveranno in Italia domani mattina e saranno sottoposti a rigorosi controlli, anche se tra loro non risultano contagi, neanche sospetti. Intanto il piano del governo per prevenire la diffusione del virus ha preso forma: da domani si attiverà un ponte aereo che dovrebbe riportare a casa i cinesi rimasti in Italia per lo stop degli aerei e, al ritorno, gli italiani in fuga dal coronavirus, mentre saranno aumentati i controlli negli aeroporti e nei porti. Sospesi i visti di ingresso in Italia dalla Cina.
Intanto allo Spallanzani sono in corso i test su 13 casi sospetti, 20 persone sono in osservazione, altre 13 sono state dimesse.
In Cina invece è sempre più emergenza: è salito a 304 morti il bilancio delle vittime del coronavirus. Si tratta di persone contagiate nella provincia di Hubei, epicentro del virus. Salgono a 13.700 le persone contagiate in tutto in tutto il Paese. E si registra un primo decesso al di fuori della Cina, avvenuto nella notte nelle Filippine.
La città di Wenzhou, con oltre 9 milioni di abitanti, si è completamente isolata ed ha chiuso tutte le strade per paura, inclusi 46 caselli autostradali. L’amministrazione cittadina ha ristretto i movimenti dei suoi residenti, ciò significa che una sola persona per famiglia sarà autorizzata ogni due giorni ad uscire di casa e a comprare beni di prima necessità. La provincia annovera il più alto numero di contagi fuori dall’Hubei.