Disastro ferroviario in Grecia, esplode la protesta: sette agenti feriti e cinque fermati
Violente manifestazioni sono esplose in Grecia dopo il terribile disastro ferroviario del 2 marzo che ha causato 57 vittime. Davanti al Parlamento di Atene si sono radunate circa 7.550 persone per protestare, tra l’altro, contro la mancanza di manutenzione della rete ferroviaria. A manifestare studenti, ferrovieri e impiegati pubblici, mentre i treni e la metropolitana sono in sciopero in tutto il Paese. I manifestanti hanno sventolato cartelli con la scritta “Abbasso i governi assassini” e si sono verificati scontri con la polizia. , sono presto entrati in conflitto con la polizia: si sono registrati duri scontri.
Il bilancio degli scontri. Nel corso dei tafferugli cinque persone sono state fermate e sette agenti sono rimasti feriti. I fermati sono accusati di aver lanciato pietre e bottiglie incendiarie contro le forze dell’ordine.
Il premier greco si scusa: “Perdonatemi, chiedo scusa a tutti”. Con un post su Facebook il primo ministro , Kyriakos Mitsotakis, si è scusato con le famiglie delle vittime per quello che è stato definito il peggior disastro ferroviario del Paese: “Come primo ministro, devo chiedere perdono a tutti, ma soprattutto ai parenti delle vittime”. Mitsotakis aveva parlato di un errore umano dietro all’incidente mortale avvenuto alle porte di Larissa, a circa 380 chilometri a nord di Atene. Per lo scontro frontale tra un treno passeggeri e uno merci è stato arrestato il capostazione di Larissa.
Le accuse contro il capostazione. Il 59enne è accusato di omicidio colposo. L’avvocato difensore dell’uomo ha detto che il capostazione ha riconosciuto una parziale colpa del disastro, ma ha sottolineato che anche altri fattori hanno portato all’incidente.