Disastro ferroviario in Grecia: proseguono scioperi, proteste e scontri con la polizia
Proseguono proteste e tafferugli in Grecia dopo il disastro ferroviario del 28 febbraio. Oltre 50mila persone sono scese in piazza per chiedere verità e giustizia per le 57 persone che hanno perso la vita nei pressi di Larissa. I manifestanti chiedono che i veri responsabili siano identificati. Al momento infatti l’unico colpevole identificato per la tragedia è il capostazione di Larissa, in manette per un presunto “errore umano”.
Il dito è però puntato su tutto il sistema di controllo. Il neo-ministro dei Trasporti , Giorgos Gerapetritis, nominato a seguito delle dimissioni del precedente ministro, ha ammesso che”se ci fosse stato il monitoraggio, la fatalità sarebbe stata evitata”. Quindi ha spiegato che secondo il protocollo, dopo la partenza del treno ci sarebbe dovuto essere un monitoraggio sul pannello di controllo della stazione di Larissa. Il ministro ha inoltre dichiarato che “il treno passeggeri è entrato nel binario sbagliato senza alcuna reazione da parte del treno merci” che viaggiava in direzione opposta sullo stesso binario. Piena collaborazione anche da parte del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, alle prese con le elezioni che si terranno prima dell’estate.
I provvedimenti al vaglio del Governo. Gerapetritis ha reso noto che il governo è impegnato ad aumentare il sistema di segnali lungo i binari, e prevedere la presenza di almeno due responsabili in ciascuna stazione ferroviaria. In linea con questi intenti oggi ad Atene sono arrivati alti funzionari di un’agenzia ferroviaria dell’Unione europea proprio nell’ottica dell’assistenza promessa alla Grecia per migliorare la sicurezza della propria rete ferroviaria. Gerapetritis ha poi spiegato come,
Scontri a Larissa, Salonicco e Patrasso. A Salonicco, dove si sono radunate circa 20mila persone, gli scontri sono esplosi quando alcune decine di giovani hanno sfidato un cordone della polizia. Circa 20mila persone si erano radunate per rendere omaggio ai 12 studenti universitari della città rimasti vittime del disastro ferroviario. A Patrasso gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni, mentre la banda municipale ha suonato musica da marcia funebre a capo del corteo. A Larissa invece, vicino al luogo dell’incidente ferroviario, gli studenti con in mano palloncini neri hanno scandito lo slogan “No al profitto sulle nostre vite!”.
Oltre alle proteste anche gli scioperi. Ad incrociare le braccia lavoratori del comparto ferroviario e dei traghetti, dipendenti pubblici, medici e insegnanti. Bloccati i traghetti per le isole e interrotti i trasporti pubblici ad Atene, che sono stati attivati per un breve periodo solo per permettere alle persone di partecipare alle proteste organizzate dai sindacati contro il governo. Domani alle 11:00 in piazza Syntagma ad Atene di fronte al Parlamento, è prevista una grande manifestazione di studenti e ferrovieri.