Ema rassicura su AstraZeneca: “Possibile legame con rare trombosi ma i benefici superano i rischi”
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Il nuovo rapporto su AstraZeneca conferma quanto assicurato finora: i benefici del vaccino anglo-svedese superano i rischi. E’ancora l’Agenzia europea del farmaco a fare chiarezza dopo i casi di trombosi cerebrale riscontrati in alcune persone sottoposte alla somministrazione del siero di Oxford. L’Ema parla di “effetti collaterali molto rari”. Tuttavia non raccomanda alcuna limitazione alle inoculazioni per specifiche categorie o fasce d’età perché, spiega, non ci sono dati ed evidenze sufficienti per farlo a livello europeo. Ergo, la decisione spetta alle autorità nazionali.
I tecnici non hanno mai escluso un legame tra le trombosi e AstraZeneca, pur spiegando che non vi erano prove di un link diretto. A differenza di quanto sostenuto oggi, evidenziando un “probabile” legame. Ad ogni modo, i casi restano estremamente rari. Si tratta, nel dettaglio, di 62 eventi di trombosi celebrale e 24 di altro genere su 25 milioni di vaccinati tra Unione europea e Regno Unito.
Nonostante questo Londra sconsiglia AstraZeneca agli under30. L’Mhra, autorità britannica del farmaco, raccomanda di offrire un vaccino diverso alle persone con meno di 30 anni pur ribadendo l’assenza di un nesso causa-effetto con i casi di trombosi registrate nel Paese.